Andrea Del Bue
Durante il consiglio-fiume di martedì in Municipio, terminato oltre la mezzanotte, sono state approvate a tarda serata, con numeri risicati, le delibere relative ai piani industriali delle società partecipate del Comune; Ade, Stt, Parmainfrastrutture (di cui abbiamo dato conto ieri), Stu Pasubio, It.City, Infomobility, Parma gestione entrate e Engioi. Su Stu Pasubio si sono concentrate le critiche più forti della minoranza. L'ad della società Maurizio Carboni ha parlato di «sfida possibile e importante». Massimo Iotti del Pd Stu Pasubio rappresenta «la più grande follia dell'aministrazione».
Il piano industriale di Engioi è stato presentato dal consigliere di amministrazione Fabrizio Pezzuto: «Questa società non ha indebitamento bancario, gode di una struttura snella e spese ridotte». Ma sempre Iotti non ci sta: «Engioi ha senso di esistere? A me sembra - lancia una provocazione - che serva solo per evitare gare d’appalto». Con lui, Maria Teresa Guarnieri, di Altra Politica-Altri Valori: «Parliamo di una società che aumenta i costi del Comune, perché ha un consiglio d’amministrazione da pagare. Inoltre, Engioi è stata travolta dalla recente vicenda giudiziaria; il suo presidente (Ernesto Balisciano, arrestato per la vicenda Green Money, ndr) è stato sollevato dall’incarico?».