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Channel: luigiboschi.it - STT, SPIP, STU PASUBIO
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Parma: le 12 domande ai padri del debito nostro

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Relazione di Michele Guareschi alla Commissione per l’audit.

20 aprile 2012, Corale Verdi, vicolo Asdente, Parma

Io non faccio parte della Commissione per l’audit, ma, approfittando dell’analisi di Marco Adorni, pongo, come cittadino, alcuni interrogativi che mi piacerebbe potessero avere una risposta, da chi non importa: dai responsabili, o dalle azioni di responsabilità avviate nei confronti di alcuni di loro, o, chissà, proprio dalla commissione da voi costituita. Alcuni riguardano direttamente il debito. Altri per nulla, e riguardano maggiormente la democrazia e le regole.

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Il labirinto STT

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Che ne vuol fare Ciclosi di STT, il labirinto del debito parmigiano?
LB

Spip, slitta assemblea creditori. Stt valuta proposta migliorativa

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La società che ha accumulato 108 milioni di debiti ammessa alla procedura di concordato preventivo. Oggi i creditori dovevano valutare le proposte di rientro, ma l'adunanza è stata fissata dopo l'estate. Il presidente di Stt: "Al vaglio soluzioni migliorative"

In questi mesi, dichiara il presidente della maxiholding Stt Nicola Cinelli, verranno studiate "proposte migliorative" rispetto alle soluzioni finora individuate e bocciate dalla stessa Stt in sede di approvazione del bilancio consolidato 2011. Fu negata a Spip, infatti, l'erogazione dei 5 milioni di euro a fondo perduto promessi la scorsa estate dall'ex dirigente Massimo Varazzani.

"Il tema di Spip è molto importante e ci vede interessati come amministratori di vertice del gruppo. Stt punta a una conciliazione nell'interesse di tutte le parti coinvolte  -  dice Cinelli  -  tenuto conto che è anche una società pubblica e quindi persegue finalità collettive. Sono note le criticità rilevate dall'organo dirigente che si è insediato a febbraio, ma ci sono margini per studiare una proposta migliorativa per i creditori, nel rispetto del patrimonio pubblico dei rami attivi di Stt. Terremo aggiornati tutti gli organi coinvolti nella procedura di concordato". (m. c. p.)

FONDI DI CALESTANI A DUBAI?

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Calestani ex presidente SPIP, società partecipata del Comune di Parma di cui è stato chiesto il concordato preventivo, indebitata per 108 milioni, ha trasferito soldi a Dubai già dal 2005 dichiarando poi che li avrebbe persi in speculazioni immobiliari, mentre non è vero.
Pare invece che abbia 6 milioni di euro depositati presso la ADCB (Abu-Dhabi Commercial Bank).

Vignali, ex Sindaco di Parma, è andato a Dubai diverse volte. A fare che? In una occasione dopo un controllo di 5 ore in dogana (essendo in una lista di persone non desiderate) è intervenuto Paolo Buzzi attraverso la Farnesina. (Parma, 27/06/2012)

Luigi Boschi

Parma, Audit sul debito pubblico: Prima l'inchiesta sui responsabili del debito e poi quella su chi lo dovrà pagare

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Gli inquietanti contorni di un Comune imprenditore, impresario, speculatore finanziario, che ha operato sul mercato immobiliare e finanziario come un soggetto privato tra soggetti privati, utilizzando però danaro pubblico e piegando norme di legge all'indirizzo dell'interesse privato, hanno improntato di sé l'intero sviluppo economico- produttivo, sociale, culturale della città.

Parma è stata trasformata in un gigantesco mercato, per sostenere il quale sono state create bolle immobiliari, fatti lievitare prezzi e valori delle aree e degli affitti, scelti i partner economici, agito sulla leva finanziaria e immobiliare, speculato sul mercato finanziario dei titoli derivati, accumulato in investimenti azzardati e al buio debiti ingentissimi, che, accordati con incredibile disinvoltura da banche compiacenti, senza le sufficienti garanzie, sono lievitati esponenzialmente, facendo saltare in aria un sistema di governo delinquenziale.

A fronte di tutto questo è crollato il comparto dell'edilizia, con la drammatica perdita di posti di lavoro, la crisi rischia quindi di investire anche settori strategici dell'economia locale, dal comparto metalmeccanico a quello agro alimentare sino a quello dell'artigianato e del commercio. La bolla immobiliare e l'espansione incontrollata della città, realizzata in modo scellerato a scapito di un equilibrio ambientale e della stessa identità urbana, non ha però, paradossalmente, fornito una risposta efficace al tema della casa a prezzi accessibili per tutti: gli affitti sono ancora tra i più alti e le procedure di sfratto e di mobilità sono in preoccupante aumento.

Le borie dei nostri amministratori- imprenditori sono tutte dentro una comunità ferita, disorientata, lacerata, alle prese con il difficile compito di sopravvivere all'incalzare di un attacco senza precedenti alle condizioni di vita e di lavoro.

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Spip, ipotesi d'abuso d'ufficio per Buzzi, Calestani e Borettini

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L'ex vicesindaco, l'ex presidente Spip e l'immobiliarista sono indagati dalla Procura. La magistratura  ha preso provvedimenti su una vicenda del 2006 da anni chiacchierata e segnalata.

(parma.repubblica.it) E Parma si risveglia con gli avvisi di garanzia su una vicenda del 2006 sulla quale la città chiacchiera e si interroga da anni (LEGGI E COMMENTA). Si tratta del caso Spip, definito scherzosamente ma non troppo  la "Madre di tutte le tangenti". Dopo gli arresti (LEGGI 1- 2 ) e la rivolta di piazza (LEGGI)  e proprio il giorno nel quale il sindaco M5S Pizzarotti ha completato la sua giunta (LEGGI), l'ex vicesindaco Paolo Buzzi (Pdl), l'immobiliarista Paolo Borettini e Nando Calestani, ex presidente di Spip, società partecipata del Comune emiliano, sono indagati dalla procura per l'ipotesi di concorso in abuso d'ufficio.

L'inchiesta ruota intorno alle vicende che hanno portato all'indebitamento prima e alla messa in liquidazione poi di Spip, società costituita per la creazione dei nuovi quartieri artigianali e industriali alle porte della città. Le prime agenzie di stampa davano per indagato anche l'ex sindaco di Parma Pietro Vignali, ma la Procura ha smentito che l'ex sindaco sia coinvolto nelle indagini.

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Giustizia-Spip: come mai questo ritardo?

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Antonio Mascolo

(parma.repubblica.it) C’è un aspetto che lascia perplessi in questi ultimi – primi- sviluppi dell’azione della magistratura sulla vicenda Spip. Ovvio più reati si perseguono meglio è per tutti. Ma rimane un qualcosa di sospeso che non viene spiegato solo dalla mancanza di personale giudiziario, dall’enormità di cause di corruzione nella nostra città a confronto dei pochi giudici a disposizione.
Spip vicenda del 2006, praticamente la “madre di tutte le tangenti”. E arrivano ora i primi striminziti provvedimenti? Senza scomodare l’obbligatorietà dell’azione penale e i delicati lavori di intelligence come si dice in questi casi, bastava leggere i giornali in questi anni e in particolare il blog di Luigi Boschi per avere una valanga di elementi per decine e decine di persone. Lo Spip è stato terreno di caccia di banchetto e di arricchimento per molti, così come tantissime operazioni legate a Stt di Costa.
Con questi tempi di azione giudiziaria il pericolo concreto è regalare le praterie della prescrizione a chiunque sia eventualmente colpevole. Già perchè non si è agito prima, dal 2006 ad oggi ? Se n’è fatta passare di acqua sotto i ponti: prima c’erano inchieste più urgenti, poi le possibili elezioni poi la campagna elettorale, poi il dopo campagna. Mah. Con tutto il rispetto e l’appoggio all’azione della Procura, l’interrogativo rimane grande come una casa.

AUDIT ALLA PARMIGIANA

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Ma quelli dell'Audit sanno che cosa è l'audit? Ne conoscono i codici etici da rispettare? Le procedure?
Vedendo ciò che accade direi proprio di no! Il documento SPIP rivela l'approssimazione. Come i grillini, a cui quelli dell'audit stringono l'occhio, che dichiarano la trasparenza ma per ora praticano la convenienza. E' avvenuto con la revisione amministrativa di Cosimo Aiello sul Regio di Meli tenuta nascosta. Ma forse Audit è solo un nome identificativo trovato per un gruppo di discussione.

a) l'audit è una pratica che si svolge all'interno di una organizzazione sui documenti amministrativi attraverso un preposto gruppo di lavoro interno che applica procedure di controllo gestionale secondo una governance, oppure una "certificazione" svolta da soggetti terzi esterni. In questo caso chi controlla non può esser parte del controllato. E non mi sembra che all'interno dei gruppi di lavoro dell'Audit alla parmigiana, vi sia questa garanzia. Mi risulta vi siano persone che collaborano o sono parte dell'attuale amministrazione di governo (M5S). E ciò non è garanzia di imparzialità e distacco;

b) l'attenzione etica nel produrre documenti dovrebbe essere rigorosamente osservata. Quale la metodologia adottata? Mi risulta non vi sia. Il documento PDF sulla SPIP letto in pubblico, distribuito e firmato dall'architetto Ranza, mi sembra un affastellato di altri documenti redatti da altri autori ben prima di lei, mai citati né nel testo, né nelle fonti (inesistenti). Mi sembra un procedere alquanto disinvolto che vanifica il lavoro e privo di rispetto per chi invece ha svolto ricerche e indagini in tempi anteriori, sulla base di documenti, interviste, quando il gruppo dell'audit non era ancora costituito, quando i grillini pensavano ad altro o erano in attesa di prender ordini dal quartier generale;

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Monumenta sul caso Spip: "Mettete vincolo paesaggistico"

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Capannoni costruiti su terreni adiacenti alla Certosa. L'avvocato Allegri invita gli organi competenti a rigettare la "richiesta di concordato Spip-Bnl" per salvaguardare l'area

(parma.repubblica.it) Con una lettera inviata a Soprintendente, Procura, Comune, vertici della Bnl e di Spip l'avvocato Arrigo Allegri, a nome dell'associazione Monumenta, chiede che venga posto un vincolo paesaggistico per salvaguardare le aree Spip adiacenti alla Certosa. Superfici su cui in passato si è costruito nonostante "non siano state inserite nel Poc".

Il legale chiede inoltre di desistere dalla richiesta di concordato avanzata dalla società partecipata del Comune. Una risposta in tal senso del tribunale è attesa entro settembre. In caso di fallimento, tra l'altro, sarebbero chiamati a rispondere del crac gli ex amministratori della società. Al momento sulle indagini avviate dalla Procura per abuso d'ufficio LEGGI incombe il rischio prescrizione essendo i fatti oggetto di inchiesta datati 2005-2006. Un eventuale bancarotta di Spip comporterebbe invece l'accertamento delle responsabilità senza paletti temporali.

Ecco il testo della lettera punto per punto.

1) Scrivo sia come legale rappresentante della Associazione Monumenta onlus di Parma che come consigliere di Italia Nostra, Sezione di Parma.

2) Faccio presente che la linea di confine di SPIP 3 verso la Certosa di Paradigna dista soltanto 500 metri.
Il complesso monumentale in parola, completamente restaurato, ospita la raccolta museale dello C. S. A. C.,  di importanza

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Stt, si dimettono i vertici. La holding di nuovo senza guida

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Gli amministratori della più grande partecipata del Comune gettano ancora la spugna. Ieri, nel corso del cda, si sono dimessi il presidente Cinelli e il suo vice Cassella. "Di conseguenza l'intero organo è da intendersi dimissionario"

(parma.repubblica.it) E' ufficiale: Stt è di nuovo senza una guida. Lo rende noto il presidente, ormai ex, Nicola Cinelli scrivendo al Comune per far sapere che i rappresentanti del Cda non sarebbero stati presenti alle commissioni Bilancio e Controllo, in cui si sarebbe tenuta una audizione dei vertici della holding (LEGGI).

L'amministratrice delegata Barbara Piermarioli ufficialmente era assente per malattia. Lo stesso motivo per cui non aveva partecipato alla riunione del Consiglio di amministrazione che si era tenuto ieri stesso, in cui Cinelli e il vice presidente Fabrizio Cassella hanno rassegnato le loro dimissioni con effetto immediato. "Conseguentemente, ai sensi dell'art. 2365 del Codice Civile e dell'art. 21 del vigente Statuto Sociale, l'intero Organo Amministrativo è da intendersi dimissionare quindi non più legittimato a rappresentare la Società", ha scritto Cinelli alla Commissione.

La decisione è stata presa in seguito alle serrate polemiche tra Piermarioli e l'assessore al bilancio Gino Capelli, che - secondo l'ex ad - aveva travalicato le sue funzioni gestendo la partecipata in maniera scorretta (LEGGI).


Stt, Capelli: “Non c’è rapporto fiducia”. Il  Cda marca visita in Commissione

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Luigi Bussolati nuovo Amministratore Unico STT

BRAVO VARAZZANI! Parma è stata amministrata da ladri, incapaci e pezzenti... poi è arrivata la disgrazia Ciclosi

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Varazzani contro tutti. "Ho agito con correttezza"

(parma.repubblica.it) Audizione concitata dell'ex presidente di Stt. Nella riunione in Consiglio polemiche roventi con i consiglieri di minoranza. Attacchi pesanti a Ciclosi: "Non conosce il diritto societario". Sconfessata Piermarioli: "Consulenze per 800 mila euro". Polemiche sullo stipendio: "Centomila euro? Compenso modesto". Ubaldi" Le sembra poco con tutti gli incarichi che ha?"

di RAFFAELE CASTAGNO

Una riunione fiume, con Massimo Varazzani che ha tuonato contro tutti. E' stato un autentico show quello dell'ex numero uno di Stt. E così l'audizione della Commissione Partecipate - tenuta nella sala consigliare - si è trasformata una schermaglia verbale quasi infinità che non ha risparmiato nessuno. Dai predecessori e successori sulla poltrona di amministratore delegato della holding, ai consiglieri di opposizione - durissimi gli scontri con Massimo Iotti e Elvio Ubaldi - senza dimenticare l'ex commissario Mario Ciclosi, bollato da da Varazzani come "un prefetto molto bravo, ma per fortuna a riposo". Scintille anche sulle consulenze e sullo stipendio dell'attuale numero uno di Fintecna.

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Stt, servono 13,5 milioni

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Debito per debito, il destino delle società del Comune in commissione Bilancio. Come uscirne? Fiducia nella Borsa: milionate di azioni Iren da dare alle banche in cambio di finanziamenti. Opposizione scettica

(parma.repubblica.it) Stt ha bisogno di 13,5 milioni di euro per rimettersi in carreggiata. La sua e quella delle altre otto società partecipate legate a doppio filo. Solo? Sembra una cifra relativamente contenuta, considerando la società più in difficoltà del Comune, da tre anni in perdita, e delle otto “sorelle” che insieme superano i 400 milioni di rosso.

Eppure i vertici di Stt confidano su milionate di azioni Iren da dare in pegno alle banche, ottenere i finanziamenti – quanto basta per finire i lavori – poi chiudere. E nel giro di due anni, addio alle partecipate.

Questo il fulcro del piano di ristrutturazione del debito illustrato, martedì pomeriggio in commissione Partecipate, dall’amministratore unico di Stt Luigi Bussolati. “Su questa giostra da appena due mesi”, ricorda il neoeletto abbandonato, nella sua relazione dettagliata, dagli altri otto amministratori: nessuno di loro in sala Consiglio. Lo assiste l’assessore al Bilancio Gino Capelli.

Unica strada percorribile, la Borsa. A disposizione 52,2 milioni di azioni Iren, ognuna del valore di 50 centesimi di euro. Una stima di 26 milioni di euro ad oggi, da dare in pegno alle banche, che potranno riscuoterle però solo dopo il 30 giugno 2015. Altra risorsa della società, le quote del fondo Polaris di Parma social house. Tempo due anni. Poi, una volta sanato il debito, Stt scomparirebbe, portandosi dietro tutte le otto sorelle. Molte delle quali hanno già un piede nella liquidazione.

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Public Money, "Sistema di potere finanziato con i soldi pubblici"

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La Guardia di Finanza ha spiegato tutti i dettagli sugli arresti di Villani, Vignali, Costa e Angelo Buzzi per corruzione e peculato. "Vignali ha cercato di contattare Berlusconi tramite la escort Nadia Macrì per ostacolare le indagini"

B.PINTUS, R.CASTAGNO, M.C.PERRI

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Public money Laguardia: "Vignali, Villani e Costa spregiudicati e sicuri dell'impunità totale"

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Chiara Cacciani

(gazzettadiparma.it) La prima volta che , scortato da un agente,  ha incrociato (inaspettatamente) i giornalisti nella caserma della Guardia di Finanza ha salutato per primo: "Buongiorno". Due ore più tardi, riaccompagnato verso i domiciliari, il capogruppo Pdl in Regione e vicepresidente di Iren Luigi Giuseppe Villani ha scandito poche, sibilline parole: "Scrivetelo: è iniziata la campagna elettorale". Infastidito per le fotografie Andrea Costa, l'ex vertice di Stt, anche lui in via Torelli proprio mentre al piano di sopra il Procuratore Gerardo Laguardia svelava un "sistema di potere costruito sull'uso della cosa pubblica per fini privati". E poi lui, il "papa" delle intercettazioni: l'ex sindaco Pietro Vignali, arrivato in caserma alle 13.50 per essere ascoltato e uscito dopo tre ore.
I tre arresti eccellenti per peculato e corruzione sono scattati questa mattina insieme a quello di Angelo Buzzi, l'imprenditore-editore di Polis Quotidiano "addomesticato" grazie a un incarico da presidente nel Cda di Iren. Per loro la Procura aveva chiesto le manette e il carcere già nel luglio scorso. Ora tutti si trovano ai domiciliari.

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Public Money: nomi, cifre e accuse Le motivazioni dell'ordinanza

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Diciotto capi d'imputazione, quattro per corruzione e quattordici per peculato. Quattro arrestati, venti indagati. E fiumi di soldi che scorrono dalle partecipate verso gli "amici", uno persino praccomandato da Berlusconi. Tutte le contestazioni punto per punto

(parma.repubblica.it) Centoquarantaquattro pagine, un'ordinanza corposa che arriva dopo oltre cinque mesi dalle richieste di custodia cautelare avanzate a fine luglio dal pm Paola Dal Monte. Il magistrato aveva chiesto il carcere per Pietro Vignali, Luigi Giuseppe Villani, Andrea Costa e Angelo Buzzi, ma il giudice per le indagini preliminari ha stabilito che "nonostante la gravità degli illeciti commessi" la misura più idonea fossero gli arresti domiciliari ristretti, "tenuto conto del decorso tempo dalla commissione dei fatti e del profondo mutamento del contesto in cui gli illeciti sono stati commessi". In particolare, Vignali si è dimesso e si è insediata una nuova giunta. I quattro arrestati non possono avere contatti con persone diverse dai loro conviventi. La misura è dovuta al pericolo di reiterazione dei reati, posta "la gravità dei fatti loro contestati, la pluralità delle condotte illecite commesse e la spregiudicatezza dimostrata nell'esecuzione delle predette condotte".

Ed ecco, in dettaglio, l'impianto accusatorio di Public Money. Diciotto i capi d'imputazione contestati, di cui quattro per corruzione e quattordici per peculato. Un'inchiesta che si regge sulle ammissioni di dirigenti e funzionari già arrestati per Green Money 2, su numerose dichiarazioni di persone informate sui fatti e su una grande mole di intercettazioni telefoniche e ambientali.

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"Interferenze" di potere La longa manus di Villani-Vignali

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Nulla lasciato al caso. Dalle indagini della procura emergerebbe come le nomine in Stt, partecipate, banche e persino istituzioni come Prefettura e Questura fossero oggetto di interessamento e pressioni.

(parma.repubblica.it) Il "sistema di potere". Una diarchia occupata da Pietro Vignali, ex sindaco, e Luigi Giuseppe Villani, capogruppo Pdl nonché vice presidente Iren. L’inchiesta della Procura ha portato in luce una sorta di tela di Penelope di nomine, che venivano fatte e disfatte, alla luce di “ottenere maggiori vantaggi, tutele, informazioni controllo sul Comune, sugli interessi economici-finanziari del Comune e sulle società ad esso collegate” si legge nell’ordinanza del Gip.

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Campagna elettorale a sbafo 600mila euro per il sindaco "simpa"

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Vignali ha sostenuto le spese di propaganda per le amministrative 2007 tramite erogazioni di Enìa a Student Work Service e alle imprse di Forni e Mangiarotti. Dopo i primi arresti nel 2010 distrutti molti documenti.

di MARIA CHIARA PERRI 

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Prosciugata Casadesso per Polis Vignali ossessionato da Ubaldi

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Ecco come nasce e si sviluppa l'operazione di controllo di un giornale "ostile". Soldi girati dalla partecipata alle politiche abitative a Stt e infine alla concessionaria del quotidiano, controllata da un amico di Costa. Gli sfoghi di Vignali contro Angelo Buzzi quando uscivano articoli sgraditi: "In vent'anni non ti ha mai cagato nessuno"

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Finanza creativa sul Macello di Parma "Eluse le regole della finanza pubblica"

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Il meccanismo della cessione del patrimonio immobiliare del Comune alle partecipate utilizzato per sostenere la spesa corrente. Il caso della cessione ad Alfa del Macello comunale e della "buonuscita" da due milioni promessa a Mirko Dolfen, vicino all'onorevole dell'Udc Libè (vedi I MACELLAI DOLFEN E MONTEVERDI: CARNE UDC MADE IN PARMA)

(parma.repubblica.it) Emblematico delle operazioni di "finanza creativa" di un Comune che faticava a sostenere persino la spesa corrente è il caso del Macello di Parma. E' uno dei casi di peculato più gravi presenti nell'inchiesta Public Money: 400mila euro drenati da Stt a favore della cooperativa privata capitanata dal segretario provinciale dell'Udc Mirko Dolfen, indagato in concorso con Vignali e Costa.

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