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Channel: luigiboschi.it - STT, SPIP, STU PASUBIO
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Concordato Spip a rischio avviata la procedura di revoca

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Il tribunale ha aperto il procedimento per la verifica della fattibilità del piano. Mancherebbero i finanziamenti bancari per il salvataggio della partecipata. Salta l'assemblea dei creditori del 28 febbraio, il 26 marzo l'udienza

(parma.repubblica.it) PARMA - Ancora un volta il concordato preventivo per Spip si allontana. Il tribunale ha infatti aperto la procedura di revoca del concordato ai sensi dell'articolo 173 della legge fallimentare per la verifica dei presupposti di fattibilità del piano. E' così saltata l'assemblea dei creditori fissata il prossimo 28 febbraio, data in cui era previsto il voto sull'ipotesi di accordo per il rientro del debito.

I creditori si erano riuniti lo scorso 8 febbraio dopo la presentazione della relazione dei commissari giudiziali Roberto Perlini e Antonella Lunini. Il 49% dei fornitori si era espresso a favore del concordato. Si attendeva ora il parere di un advisor finanziario sul prestito da 13 milioni di euro che le banche dovrebbero erogare alla holding comunale Stt. Di quei finanziamenti 2,8 milioni sarebbero serviti ad evitare il fallimento di Spip. Ma ora l'appuntamento del 28 febbraio non è più in calendario. Che cosa è successo ?

Il giudice Pietro Rogato avrebbe avviato d'ufficio la procedura per la verifica dei requisiti per la prosecuzione del concordato. Concordato che è appeso alle decisioni delle banche. A metà febbraio, dopo la lettura della relazione depositata agli inizi del mese e di una integrazione presentata nei giorni scorsi, il tribunale avrebbe ritenuto di dover verificare la sussistenza di atti tecnici  -  che debbono ancora venire prodotti dagli istituti bancari 

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Spip verso il fallimento Comune sul precipizio

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Frenata per la procedura di concordato preventivo. Tutto è appeso alla decisione delle banche di erogare il finanziamento necessario a salvare la holding comunale Stt che detiene la maggior parte dei debiti del sistema partecipate. A rischio la tenuta economica della Giunta a 5 Stelle

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Spip, le cifre del concordato 115 mlni di debiti, 93 con banche

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Il piano concordatario è subordinato alla ristrutturazione di Spip, che non ha ancora ricevuto i finanziamenti. Per i piccoli creditori restituzione del debito inferiore al 30%

STOP CONCORDATO SPIP
PD: CROLLA CASTELLO DI CARTA

Come riporta la Gazzetta di Parma, la società partecipata ha accumulato un passivo di 115 milioni e 80mila euro, di cui 93 milioni sono dovuti ad istituti bancari (76 milioni e 410mila garantiti da ipoteca). Unicredit vanta il credito maggiore di quasi 37 milioni, seguono Carige, Cariparma, Mediocredito, Banca Monte, Mps, Banca Passadore e Bnl. Per quanto riguarda l'attivo, i commissari valutano il patrimonio immobiliare di Spip a 43 milioni di euro. Il totale attivo liquidabile, però, è di 6 milioni e 741mila euro, tra cui vengono conteggiate anche i 2,8 milioni promessi da Stt.

Il piano di concordato, sottolineano i commissari nella relazione e nell'integrazione presentata alcuni giorni dopo, è infatti subordinato alla ristrutturazione di Stt e quindi all'erogazione di finanziamenti per 13 milioni di euro alla holding, di cui 2,8 servirebbero a salvare Spip. Il mancato ok delle banche avrebbe motivato la decisione del

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Stt, cassa integrazione in attesa di ricollocamento

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Da febbraio i dodici dipendenti sono stati mandati in ferie. I sindacati stanno trattando per un futuro ricollocamento in un'altra società partecipata del Comune

(parma.repubblica.it) I dodici dipendenti di Stt da febbraio sono tutti a casa. Prima sono scattate le ferie forzate e al loro termine è partita la cassa integrazione straordinaria in deroga. La causa è la "riorganizzazione" della società partecipata, fiore all'occhiello del Comune durante il periodo di grandeur della Giunta Vignali, come spiega Matteo Galloni della Filcams Cgil: "La maggior parte dei progetti di cui si occupava Stt sono stati bloccati e l'attività ormai è molto ridotta".

Per il lavoro ancora da svolgere, tra cui la tranche finale del cantiere in stazione, dovrebbero servire solo altre 4 o 5 persone. "Per quanto sia possibile abbiamo chiesto all'azienda di far turnare i dipendenti", ha detto Galloni, che non è ancora in grado di valutare quanto la sospensione del lavoro "potrà essere grave".

Per chi non sarà più necessario in Stt si cercherà un ricollocamento. "Abbiamo chiesto al Comune - continua il sindacalista - di non creare dispersione occupazionale. L'amministratore unico della partecipata Luigi Bussolati ha avuto un approccio molto disponibile per cercare di risolvere il problema, anche se le condizioni sono obiettivamente difficili: molto dipenderà da come andrà a finire la vicenda Spip. Sono tutti pezzi collegati fra loro".

L'eventuale ricollocamento dei dipendenti Stt, infatti, sarebbe possibile solo in un'altra delle società partecipate, in quanto i lavoratori non sono dipendenti diretti del Comune

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AFFAIRE SPIP: I CAIAZZO DEL PALAZZO!

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Ubaldi, Vignali, Buzzi, Frateschi, Conforti, Calestani perché non ci dite come sono andate le cose in SPIP? 94.000.000 di debito bancario e i terreni tutti ipotecati.
Quando si costituiranno i responsabili del furto dei milioni di euro (40?) dalle casse pubbliche Comunali?

La guardia giurata prende il bottino dal furgone portavalori e scappa. Qualche giorno dopo si costituisce. Viene arrestato. Dei 2,5 milioni dice gli sono rimasti 10.000 euro che consegna. Il rimanente gli è stato rubato da altri. Probabilmente non essendo Caiazzo un Diabolik lo avrà dovuto spartire. Ma non può dirlo. Cosa sarà rimasto a lui? Vedremo.

I signori del Palazzo fanno lo stesso con il denaro pubblico, ma con una sensibile differenza, non si costituiscono, non vengono arrestati e rimangono ai loro posti. E' il caso SPIP. C'è chi incassa il bottino di 12 milioni di euro prodotti con una plus valenza per un giro di carte, se lo spartiscono, litigano, ma rimangono sulle loro poltrone, ancora remunerati e non li sfiora nemmeno che qualcuno li possa processare e arrestare. Perché l'operazione SPIP è una operazione criminosa realizzata da una banda a delinquere. Dottor Laguardia può far chiarezza su questo raggiro compiuto nei confronti dei parmigiani?

Che cosa avvenne con SPIP? Lo spiegai in breve nell'articolo "Parmaconnection". Cercherò però di essere più dettagliato attraverso l'informazione reperita. Il caso lo merita!
Seguendo il percorso cronologico dei fatti si capisce quale potesse essere il disegno di chi lo ha ideato.

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Chiusa l'indagine Spot Money Savi e Benecchi, accusa è concussione

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I due ex dirigenti di Stt, accusati di aver chiesto tangenti per gli appalti del Wcc, saranno interrogati nei prossimi giorni. Vi era incertezza sull'ipotesi d'accusa, ma il pm Dal Monte ha deciso di procedere per il reato più grave

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Azioni di responsabilità: Spip chiede la sentenza

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Gli ex amministratori chiamati a risarcire 28 milioni di danni alla partecipata hanno chiesto che il procedimento per l'accertamento di responsabilità prosegua con un'istruttoria. Il giudice deciderà nei prossimi giorni

(parma.repubblica.it) Mentre su Spip aleggia lo spettro del fallimento, che potrebbe già essere decretato alla fine di questo mese, procede il contenzioso promosso dalla società partecipata contro l'ex presidente Nando Calestani, l'ex vicepresidente Marco Trivelli, l'ex direttore generale Pietro Gandolfi e sette membri del consiglio d'amministrazione in carica fino all'anno 2008. Con le azioni di responsabilità per una presunta "malagestione" che avrebbe condotto Spip sull'orlo del dissesto, il Comune chiede che gli ex amministratori rispondano in solido, di tasca propria, dei danni. Vengono chiesti complessivamente oltre 28 milioni di euro, di cui 2,8 dovrebbero confluire nel piano di concordato preventivo.

La conclusione del procedimento potrebbe non essere molto lontana: nell'udienza di martedì mattina l'avvocato di Spip, Gustavo Ghidini, ha chiesto al giudice Marco Vittoria di decidere allo stato degli atti. Opposta la richiesta dei legali degli ex amministratori, che vorrebbero procedere con un'istruttoria e hanno chiesto l'ammissione di prove documentali e di liste di testimoni. Il giudice si è riservato, depositerà la decisione nei prossimi giorni.

Gli ex amministratori hanno chiamato in causa la compagnia di assicurazioni "Chubb Insurance", con la quale avevano stipulato una polizza, perché risponda di eventuali risarcimenti in caso di condanna. Il giudice dovrà decidere anche se unificare i due procedimenti. I difensori della "Chubb Insurance" sarebbero intenzionati a contestare l'efficacia

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Spip, la Procura chiederà il fallimento Si indaga per abuso d'ufficio

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Il 26 marzo è prevista l'udienza per la revoca del concordato per la partecipata da 115 milioni di debiti. Se il tribunale fallimentare decreterà il default, l'accusa procederà per bancarotta fraudolenta Si avvicina il giorno del giudizio per Spip, la partecipata del Comune finita sull'orlo di un baratro da 115 milioni di debiti. Il 26 marzo è prevista l'udienza del tribunale fallimentare, chiamato a decidere sulla revoca della procedura di concordato preventivo. E il procuratore Gerardo Laguardia annuncia che, se i giudici decideranno che nessun accordo con i creditori è possibile, la Procura chiederà il fallimento della società

(parma.repubblica.it) "Non saremo presenti all'udienza, aspetteremo il provvedimento del tribunale con le motivazione  -  dichiara il procuratore capo  -  se il concordato sarà revocato chiederemo il fallimento di Spip".

Se sarà decretato il default della partecipata, i risvolti penali saranno pesanti: "L'inchiesta per abuso d'ufficio sulla compravendita di terreni a prezzo gonfiato diventerà un'indagine per bancarotta fraudolenta  -  dice Laguardia  -  un reato che ha tempi di prescrizione ben diversi".

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Spip in fallimento? Le rassicurazioni di Gino Capelli

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Certo che la vicenda SPIP è ben conosciuta a casa dell'avv.Paolo Buzzi, ex vicesindaco con delega alle partecipate e l'attuale sua  moglie Maria Grazia Pontremoli che era impiegata in SPIP ai tempi di Nando Calestani presidente prima di essere poi assunta in STT.
Dottor Capelli, non c'è solo l'azione di rendicontazione amministrativa, ma vi è pure quella politica e quest'ultima esige che i responsabili del disastro amministrativo consapevolmente  voluto con SPIP, al di là dei benefici amministrativi immediati, siano resi evidenti e pubblici. Lo esige la storia che non è solo composta  di "dare" e "avere", ma di chi ha voluto condurre una città, in questo caso, non una speculazione privata, su quel percorso. E come strenuamente lo ha voluto e difeso, compreso lei avv.Paolo Buzzi. Lei avvocato, non ha attenuanti! né da un punto di vista politico, né amministrativo. Immagino che saprà avvocato da chi ha tratto il suo slogan elettorale per le Amministrative del 2012? "Chi ha il coraggio della verità non abbia paura, ma cammini a testa alta con dignità e fermezza". Si chiamava Gramsci! LB

Alcuni articoli su SPIP presenti in questo blog che ha sempre denunciato, documentando ciò che avveniva nel Palazzo:

-AFFAIRE SPIP: I CAIAZZO DEL PALAZZO!

- LA BANDA DEL BUCO IN STT E SPIP

ALLA CORTE DI VIGNALI I CONTI NON TORNANO

PARMACONNECTION: STT, "CASA NOSTRA" DELLA CRICCA PARMIGIANA

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Spip, Procura di Parma chiede fallimento. Si cercano soldi all'estero, partono le rogatorie internazionali

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Via al concordato preventivo o strada aperta verso il default ? Oggi l'udienza in tribunale, nei prossimi giorni la decisione dei giudici. Ma la strada sembra segnata dopo il no delle banche. Intanto partono le rogatorie internazionali per monitorare passaggi di denaro

(parma.repubblica.it) Nei prossimi giorni il collegio di giudici presieduto da Roberto Piscopo scioglierà la riserva sul destino di Spip. Ma, a giudicare dai volti dell'amministratore unico Luigi Bussolati e dai legali della società partecipata all'uscita dell'udienza per la revoca del concordato, qualsiasi accordo per il rientro del debito è ormai un miraggio. Uno scenario già disegnato in commissione dall'assessore comunale al Bilancio Gino Capelli. Il procuratore Gerardo Laguardia, presente all'incontro, ha già presentato istanza di fallimento per la partecipata.

"Non c'è nessuna novità rispetto a quanto detto ieri in commissione" commenta Bussolati. Ovvero, le banche non hanno dato nessuna garanzia per l'erogazione del finanziamento a Stt necessario al salvataggio di Spip. Era questa la motivazione che aveva spinto i giudici al avviare la revoca del concordato, a metà febbraio. Da allora non solo non sono arrivati i soldi, ma neppure un impegno futuro.

Oggi i legali della partecipata non hanno potuto fare altro che produrre un documento che mette nero su bianco il voltafaccia degli istituti di credito. Una lettera ricevuta il 23 marzo dai legali rappresentati del "ceto bancario", in risposta ai solleciti di Stt dopo la relazione dell'advisor finanziario sull'operazione: "Prima di assumere ogni decisione si ritiene necessario attendere la decisione del tribunale il 26 marzo".

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Parma, No al concordato del tribunale. Spip al capolinea: fallimento

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I giudici, raccolte le istanze delle parti, hanno deciso di revocare la procedura e dichiarato il default

(parma.repubblica.it) Spip addio. La Società per  gli insediamenti produttivi di cui il Comune di Parma detiene la maggioranza è fallita. La richiesta di concordato avanzata dal socio pubblico è stata revocata per decreto dei giudici del tribunale fallimentare Roberto Piscopo, Pietro Rogato e Nicola Sinisi. Contestualmente al deposito del provvedimento è stata depositata la sentenza che dichiara il fallimento di Spip e nomina come curatori fallimentari gli stessi commissari che avevano valutato il piano concordatario, Roberto Perlini e Antonella Lunini. I motivi della decisione sono esposti in dettaglio nelle ventun pagine del decreto di revoca: come previsto nei giorni scorsi, il piano è stato giudicato "non fattibile" perché le banche non hanno dato alcuna garanzia sulle erogazioni necessarie alla capofila holding Società di trasformazione del territorio (Stt) necessari per il salvataggio di Spip.

A questo punto ai giudici del tribunale di Parma non è rimasto altro da fare che decretare il fallimento per la società gravata da oltre 100 milioni di debiti. Nei giorni scorsi l'assessore al Bilancio Gino Capelli ha rassicurato che anche in caso di default di Spip il municipio non corre rischi di downgrading.

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Parma, Fallimento Spip, parla la Giunta M5S

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(parma.repubblica.it)Dopo il fallimento di Spip decretato dal tribunale di Parma venerdì e un week end di riflessione, stamani la Giunta ha convocato una conferenza stampa.  Presenti in municipio l’assessore al Bilancio Gino Capelli e il  sindaco Federico Pizzarotti.

Capelli critica innanzitutto  l’atteggiamento della minoranza in Consiglio comunale che del fallimento Spip ha dato lettura politica di crollo della strategia attuata dall’Amministrazione grillina: “Grande confusione nel Pd: il senatore Pagliari sostiene tutte le posizione possibili. Non ho mai sparso ottimismo ma ho cercato il realismo. Nostro livello credibilità bassissima? Cassa di Risparmio e altri creditori avevano votato a favore del concordato. Altre Amministrazioni, comprese quella dove era Guarnieri, si sono fatte prestare centinaia di milioni…chapeau evidentemente dobbiamo imparare”.

Capelli continua a rispondere alle critiche di Maria Teresa Guarnieri (capogruppo Ap) e Nicola Dall’Olio (Pd): “Se ci saranno proposte positive le ascolteremo, non appena il Pd troverà una posizione unitaria: non si può dire prima facciamola fallire, poi non va bene farla fallire”.

Sull’inchiesta della Procura: “Non c’era bisogno del fallimento per aprire un’inchiesta per il reato di bancarotta. Mai detto nessun rischio, detto invece che il  fallimento non dovrebbe avere conseguenze sul Comune. Ci abbiamo provato, se alcune banche hanno scelto un’altra strada ne prendiamo atto. Giustizia penale farà la sua strada e le azioni civili proseguiranno. Parleremo di Spip per altri 15 anni”.

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PARMA, FALLIMENTO SPIP, COMUNICAZIONE DEL SINDACO PIZZAROTTI E DELL'ASSESSORE CAPELLI

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Fallimento SPIP, la posizione del Comune di Parma

Il sindaco Federico Pizzarotti e l’assessore al Bilancio e Partecipate Gino Capelli, in un’affollata conferenza stampa in Municipio, hanno illustrato la posizione del Comune in ordine al fallimento della società partecipata SPIP, decretato dal Tribunale nei giorni scorsi.

In particolare, il sindaco ha affermato che “il Comune avrebbe preferito evitare il fallimento, puntando sul concordato, perché quest’ultima soluzione avrebbe consentito al Comune di mantenere la situazione sotto controllo. Ora tutto passa in altre mani”.

“Inoltre – ha puntualizzato ancora Pizzarotti - questa vicenda è destinata a protrarsi per anni, anche se, dal punto di vista comunale, va detto che la Corte dei Conti ha considerato “debole” le lettere di patronage inviate a suo tempo dal Comune alle banche”.

Sempre a proposito del rapporto con le banche, il Sindaco ha ricordato che gli Istituti di Credito locali erano pronti a collaborare per evitare il fallimento, ma le banche nazionali si sono opposte a tale soluzione.

L’assessore Capelli, da parte sua, ha ripercorso il lungo iter della vicenda, rispondendo punto per punto anche alle critiche avanzate in questi giorni da più parti dalle opposizioni, ma ha anche chiarito che – per quanto a sua conoscenza – il concordato preventivo non avrebbe affatto compromesso le azioni verso i precedenti amministratori per bancarotta fraudolenta”.

Nel corso dell’incontro, l’assessore ha ricordato che l’Amministrazione sta onorando i debiti di sua competenza con i fornitori, e che l’allentamento del patto di stabilità potrebbe consentire di rifinanziare anche la Società Parma Infrastrutture con conseguenze positive per tutti.

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ANDREA COSTA dovrà risarcire ad Alfa oltre 600mila euro

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L'ex presidente di Stt condannato dal collegio che ha deciso sull'azione di responsabilità intentata dal suo successore Varazzani

(parma.repubblica.it) L'ex presidente di Stt Andrea Costa dovrà rendere ad Alfa oltre 626mila euro, più le spese processuali. La sentenza del collegio arbitrale che ha deciso sull'azione di responsabilità intentata contro il manager da Massimo Varazzani, suo successore alla guida della partecipata. Ad anticipare la decisione era stato l'assessore al Bilancio Capelli nel corso della conferenza stampa sul fallimento della Spip.
 
Il collegio ha condannato Costa a risarcire interamente ad Alfa (controllata da Stt e ora in liquidazione) gli oltre 98mila euro più 21mila di benefits elargiti a Tiziano Mauro, ex presidente della Tep, per una consulenza che secondo alcuni testimoni non è mai stata prestata. Altre due consulenze fittizie sarebbero state quelle richeiste ad A.A.ster. per 60mila euro e a Riccardo Ragni per 20mila 800 euro. Inoltre dovranno essere restituiti dall'ex presidente 400mila euro versati da Alfa alla società del Macello di Parma come caparra a titolo di indennizzo, poi trattenuti a causa di adempimenti da parte di Alfa che "il collegio ha ritenuto pienamente riconducibili alla condotta di Andrea Costa".

(09 aprile 2013)

Spip, 11 nuovi indagati per reato di bancarotta

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Il fallimento della società partecipata del Comune aumenta il numero delle persone coinvolte nelle indagini della Procura. Stop alla prescrizione

(parma.repubblica.it) Si allarga il numero degli indagati per la vicenda Spip. La dichiarazione del tribnale di fallimento della società partecipata del Comune fa salire a 14 le persone coinvolte nelle indagini della Procura di Parma.

Ai nomi già noti dell'immobiliarista Paolo Borrettini, dell'ex presidente Nando Calestani e dell'ex vicesindaco Paolo Buzzi (iscritti nel registro per l'ipotesi di reato di abuso d'ufficio) se ne aggiungono altri 11 tra ex amministratori e membri del collegio dei revisori della società. A tutti viene contestato il reato di bancarotta fraudolenta. Al momento vi è massimo riserbo sui nomi dei coinvolti a cui verrà notoficato a breve un avviso di prosecuzione delle indagini. L'altra novità che emerge dagli uffici giudiziari è che la prescrizone si interrompe con la dichiarazione di fallimento di Spip, per cui gli inquirenti avranno più tempo per completare le indagini e arrivare a un eventuale giudizio del tribunale.


Spip: c'è anche Elvio Ubaldi fra i 14 indagati

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Georgia Azzali

(gazzettadiparma.it) Quattordici indagati per il crac di Spip. Ci sono i vecchi amministratori della società, affondata in 115 milioni di debiti, ma spunta anche il nome di Elvio Ubaldi, alla guida della città dal '98 al 2007. C'è l'ex sindaco, ma non il suo successore, Pietro Vignali.

Nella lista compaiono, però, oltre all'ex presidente della società, Nando Calestani, e all'ex vice sindaco e assessore alle Società partecipate, Paolo Buzzi, anche l'ex dg del Comune, Carlo Frateschi, e l'ex grande capo di Stt, Andrea Costa. Il lungo elenco prosegue con i nomi di sette ex consiglieri d'amministrazione (Cristina Bazzini, Federico Palestro, Mario Mantovani, Marco Trivelli, Nello Maccini, Paolo Manelli, Roberto Brindani), ai quali si aggiunge anche quello di Pietro Gandolfi, ex direttore generale di Spip.

Tra gli indagati, come era già emerso, figura infine l'immobiliarista Paolo Borettini. Per tutti l'ipotesi di reato è bancarotta fraudolenta...

Capelli: le partecipate non devono fallire

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Presentato in municipio il documento economico. L’assessore ribadisce: “L’ente non rischia il dissesto”. Resta il “grosso problema” di Stt e Parma Infrastrutture: “Alle banche chiediamo qualche sacrificio”

(parma.repubblica.it) Un bilancio che segue il percorso tracciato dal commissario Mario Ciclosi e che, a giudizio dell’assessore Gino Capelli, almeno per quanto riguarda il solo ente Comune, può strappare qualche sorriso. “Non è una situazione disastrata, abbiamo evitato il dissesto e lo sforamento del Patto di stabilità che poteva avere conseguenze molto pesanti”. Capelli ha illustrato i contenuti del documento economico nella commissione Bilancio, dove però a tenere banco è la difficile partita delle partecipate, soprattutto Stt e Parma Infrastrutture.

L’assessore ha ricordato i numeri. Come anticipato da Repubblica Parma il “consuntivo” registra un avanzo di circa 16 milioni di euro, con un solo milione non vincolato. Un piatto che potrà diventare più sostanzioso con l’incasso dei dividendi Iren. “Nel 2012 abbiamo pagato 84 milioni di fornitori, oggi possiamo dire che non ci sono fatture da evadere in Ragioneria”. La cessione di Stu Pasubio e il recente fallimento di Spip hanno alleggerito l’indebitamento del gruppo Comune di 150 milioni di euro. Pagati anche 11 milioni di mutui bancari. Complessivamente rispetto alla famosa e contesta tabella dell’ex commissario Ciclosi il debito “monstre” di 840 e rotti milioni si riduce a circa 570.

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Elvio Ubaldi voleva passare alla storia, ci è riuscito: primo sindaco di Parma ad essere indagato per bancarotta fraudolenta

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Elvio Ubaldi

La Parma dei primati e della capitale di qualcosa nella testa di qualche visionario Amministratore della grandeur, è finita con le sue partecipate sul lastrico e l'ex Sindaco (Elvio Ubaldi), l'ex vicesindaco (Paolo Buzzi), l'ex direttore generale (Carlo Frateschi),l'ex Presidente STT ( Andrea Costa), l'ex Presidente SPIP (Nando Calestani), l'ex direttore generale SPIP (Pietro Gandolfi ), tutti indagati per bancarotta fraudolenta. Il delfino di Ubaldi (suo successore a Sindaco), Pietro Vignali, agli arresti domiciliari per peculato e corruzione nell'indagine pubblic money
Non c'è che dire!! Parma era amministratata da questa gang (una associazione a delinquere) che si fondava sul culturume ubaldiano. Misfatti e persone da tempo anticipati da questo blog. (Parma, 24/04/2013).

Luigi Boschi

-Affaire SPIP: I CAIAZZO DEL PALAZZO

- LA BANDA DEL BUCO IN STT E SPIP

-ALLA CORTE DI VIGNALI I CONTI NON TORNANO

-PARMACONNECTION: STT, "CASA NOSTRA" DELLA CRICCA PARMIGIANA

-AL TAVOLO DEI MASCALZONI

-FONDI DI CALESTANI A DUBAI?


Perchè Franco Calzolari non potè vendere agli arabi i terreni della SPIP3 e 2?

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il Sindaco Federico Pizzarotti e l'Assessore Gino Capelli

“Vada pure a Dubai a vendere circa-1.000.000 di mq-Venda anche a meno del prezzo già stabilito, a patto che non ci sia attività agroalimentare”. Così disse e scrisse Varazzani (presidente STT) a Franco Calzolari (Amministratore unico SPIP dopo la Presidenza di Calestani) quando stava per chiudere la vendita agli arabi di Spip3 e la parte libera di SPIP2.


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Parma, Stu Stazione batte cassa: 400mila euro dal Comune

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(parma.repubblica.it) Altri 100mila euro per il cantiere che si sommano ai precedenti 300mila per attivare i servizi idrici, gas e acqua. La somma è l’anticipo di un contributo che l’ente avrebbe dovuto erogare nel 2015

E’ sempre ricco il piatto del cantiere della stazione. Il Comune si appresta a staccare un nuovo assegno per fare fronte alle nuove richieste della Stu. La cifra definitiva ammonta ora a 400mila euro, in pratica centomila euro in più, rispetto alle notizie anticipate dal nostro giornale un mese fa quando la Stu aveva richiesto all’ente 300mila euro per far fronte a “scadenze impellenti”.

Ora come risulta da una determinata datata 16 aprile dalle casse di piazza Garibaldi si sposteranno 400 mila euro. La somma è parte del contributo di un milione di euro che il Comune avrebbe però erogato nel 2015. Ma le esigenze del cantiere, autentico “cannibale” di soldi pubblici, hanno indotto l’amministratore unico Isabella Tagliavini, a battere cassa. Il finanziamento verrà destinato all’attivazione dei servizi gasi, idrici e fognari. (racas)

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