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Channel: luigiboschi.it - STT, SPIP, STU PASUBIO
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Stt e Parma Infrastrutture:buco da 43 milioni

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Sorride solo Ade, la società che gestisce i servizi cimiteriali. Rimane invece complicata la situazione dei due grandi malati Stt e Parma Infrastrutture, che insieme totalizzano per l’esercizio 2012 un buco di 43 milioni di euro. Sembra avviarsi verso l’uscita dal tunnel il Regio, la cui Fondazione chiude il bilancio 2012 con una perdita di 182mila euro. Male il Cal che mette a bilancio un passivo di oltre un milione. Sostanziale equilibrio per It City e Infomobility.

E’ questa la foto della galassia delle controllate del Comune di Parma, affrontato nella seduta congiunta delle commissioni Bilancio e Partecipate, iniziata senza la presenza dei giornalisti per un problema di comunicazione interna all’ente come già successo per la seduta dedicata all’iter di realizzazione del termovalorizzatore. Il presidente della commissione Bilancio Lorenzo Ilariuzzi (M5S) si è scusato, assicurando che verificherà, insieme agli altri presidenti, la corretta segnalazione da parte degli uffici delle sedute di ogni commissione.

STT E PARMA INFRASTRUTTURE - Restano i grandi malati del mondo della partecipate. La holding ha chiuso lo scorso anno con una perdita di 28 milioni di euro, dovuta alla svalutazione delle azioni Iren. Poche le parole di commento del presidente Luigi Bussolati che ha annunciato ulteriori misure di austerity, compreso un nuovo trasloco della sede – ora in una traversa di via Cremonese – così da ridurre di un quarto i costi dell’affitto. Risparmi anche sul personale. Ma sembrano piccoli numeri rispetto all’ammontare del buco.

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Andrea Costa in STT: Assunzioni "disinvolte" nelle partecipate. "Non necessarie e nessuna selezione pubblica"

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Indagati per abuso d'ufficio quattro ex dirigenti di Stt, Alfa e Spip. Le motivazioni del sequestro preventivo, richiesto dalla Procura, sui conti correnti di tre dipendenti per presunte irregolarità nell'assunzione

Assunti senza alcuna selezione pubblica nelle società partecipate del Comune, senza avere la qualifica per ricoprire ruoli comunque non necessari e riassunti dopo il licenziamento nella holding Stt con procedure negoziali per garantire “una sorta di vitalizio dietro lo schermo di posti di lavoro (…)”. Così si può sintetizzare l’impianto accusatorio dell’ultima inchiesta della Procura sull’uso disinvolto di denaro pubblico nelle società partecipate, un filone nato dalle indagini sulla corruzione in Comune.

Risultano indagati per abuso d'ufficio, per aver sottoscritto le presunte assunzioni irregolari, gli ex dirigenti Nando Calestani, ex presidente di Spip, Andrea Costa ex numero uno di Stt e Alfa, Barbara Piermarioli ex amministratore delegato di Stt e il liquidatore di Spip e Alfa Massimo Vento.

Il Nucleo Trubutario della Guardia di Finanza, coordinato dal pm Paola Dal Monte, in questi giorni sta notificando gli avvisi di garanzia agli indagati, in tutto otto persone. Tra questi ci sono i quattro dipendenti delle partecipate che sarebbero stati assunti o sarebbero passati da Spip o Alfa ad Stt , anche con avanzamenti di carriera e aumenti retributivi, in spregio alle normative sulle pubbliche assunzioni. Si tratta di Federico Faccini (assunto in Stt con contratto interinale e ora non più nell’organico), Giuseppe Capotorto, Francesca Capelli e Chiara Casalini, tutti indagati per abuso d'ufficio in concorso.

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BRAVO VARAZZANI! Parma è stata amministrata da ladri, incapaci e pezzenti... poi è arrivata la disgrazia Ciclosi

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Varazzani contro tutti. "Ho agito con correttezza"

(parma.repubblica.it) Audizione concitata dell'ex presidente di Stt. Nella riunione in Consiglio polemiche roventi con i consiglieri di minoranza. Attacchi pesanti a Ciclosi: "Non conosce il diritto societario". Sconfessata Piermarioli: "Consulenze per 800 mila euro". Polemiche sullo stipendio: "Centomila euro? Compenso modesto". Ubaldi" Le sembra poco con tutti gli incarichi che ha?"

di RAFFAELE CASTAGNO

Una riunione fiume, con Massimo Varazzani che ha tuonato contro tutti. E' stato un autentico show quello dell'ex numero uno di Stt. E così l'audizione della Commissione Partecipate - tenuta nella sala consigliare - si è trasformata una schermaglia verbale quasi infinità che non ha risparmiato nessuno. Dai predecessori e successori sulla poltrona di amministratore delegato della holding, ai consiglieri di opposizione - durissimi gli scontri con Massimo Iotti e Elvio Ubaldi - senza dimenticare l'ex commissario Mario Ciclosi, bollato da da Varazzani come "un prefetto molto bravo, ma per fortuna a riposo". Scintille anche sulle consulenze e sullo stipendio dell'attuale numero uno di Fintecna.

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Public Money, Costa e Vignali trattano il risarcimento

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Udienza preliminare rinviata a luglio per permettere ai due noti imputati di trovare un accordo con il Comune e le partecipate, che si sono costituite parti civili, in vista del patteggiamento

Sono in corso le trattative per un risarcimento dei danni alle parti civili da parte di due dei più noti inquisiti nell'inchiesta Public Money, l'ex sindaco Pietro Vignali e l'ex amministratore delegato di Stt Andrea Costa.

L'udienza preliminare fissata nella mattinata di martedì è stata rinviata al sette luglio per permettere di definire alcune questioni legate proprio al pagamento di eventuali danni al Comune di Parma e alle sue partecipate Stt e Alfa e a Iren, parti lese nella maxi-inchiesta su peculato e corruzione.

In particolare ci sarebbe in ballo la vendita o la cessione di alcuni immobili, come l'appartamento di Vignali di via XX Settembre già posto sotto sequestro nei mesi scorsi dalla Guardia di Finanza. Se le trattative dovessero andare a buon fine, per i due imputati si prospetta il patteggiamento. Il risarcimento dei danni è, in questo caso, una condizione indispensabile perché la Procura dia il consenso ai patteggiamenti per Vignali e Costa. sugli importuni ballo vige il riserbo, ma per quanto riguarda l'ex sindaco il valore dei beni da cedere al Comune potrebbe sfiorare il milione di euro.

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Pietro Vignali: un sindaco tortafritta

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Costa e Calestani, rivelano l’humus qualitativo dei manager delle amministrazioni Ubaldi e Vignali.

Troppe Messe da Requiem in pochi anni a Parma: Muti, Maazel, quest’anno Temirkanov… Un requiem prima o poi succede!... a forza di invocarlo.
E’ toccato a Vignali che se l’è cercato.

Pietro è come la tortafritta, dorata fuori vuota dentro.
Un ambizioso forse con poco talento. Ha interpretato il Sindaco, scrissi già nel 2010 (Pietro non canterà il gallo...), nell’era della comunicazione spettacolo, come se fosse un fotoromanzo: foto, testi da ufficio stampa, comparizioni studiate con i responsabili immagine… cast per l’occasione, e la città stordita dall’intrattenimento, dalla movida, dagli eventi e dagli spot…. Con piazza Garibaldi spesso trasformata in una accozzaglia di stand. Questo dato in pasto ai cittadini: instupidire i propri sudditi con i ludi piaceri, esca della servitù, è una astuzia antica che porta ad essere fiduciosi verso chi li inganna.
Dietro la scrivania si elaborava una città dell’inutilità, dai progetti irrealizzabili e insostenibili, senza la copertura finanziaria, dei tentennamenti di fronte alle scelte importanti. Un cantiere continuo, enunciazioni per lo stupire: l’epilogo della “città cantiere”.

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VILLANI… ARROGANTI E DISONESTI

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Luigi Giuseppe Villani


Del Vignali after: “L’ignoranza non serve, il sapere non basta… La vita passa in un bla-blà”
Perché Villani (sindaco ombra) in più occasioni ha sempre sostenuto che sulla vicenda SPIP non sarebbe venuto fuori nulla?
Procuratore Laguardia se è a questo livello che si ferma la Giustizia viene meno il patto di convivenza sociale

Incontro spesso in via Farini Luigi Giuseppe Villani. Capita quando si abita in prossimità della stessa via in borghi paralleli.
Incrocio il consigliere regionale (PDL) il 3 d’inizio anno vicino all’enoteca Fontana. Dopo uno scambio di auguri di buon anno, non posso esimermi dall’esprimergli tutto il mio disappunto per una lettera apparsa poco tempo fa sulla gestione del Comune di Parma e le sue partecipate firmata da lui e dal suo collega Paolo Buzzi: vicesindaco con Ubaldi e Vignali, degno del premio I falsari”.

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Spot Money, Savi e Benecchi rinviati a giudizio

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Il pm ha riqualificato il reato da concussione a induzione indebita a dare o promettere utilità. Processo a luglio

Gli ex dirigenti di Stt Ivano Savi e Stefania Benecchi sono stati rinviati a giudizio per il reato di induzione indebita a dare o promettere utilità nell'ambito dell'inchiesta Spot Money, per presunti passaggi di denaro negli appalti Welfare Community Center, progetto della giunta Vignali da tempo tramontato. Il processo, davanti a un collegio di tre giudici, prenderà il via il prossimo 3 luglio.

I due ex dirigenti sono accusati di aver ricevuto una somma di 50mila euro da due imprenditori per garantire l'aggiudicazione del project financing della Fabbrica del Verde.

Il pm Paola Dal Monte ha riqualificato l'imputazione da concorso in concussione, art.317 del codice penale, alla nuova tipologia di corruzione introdotta nel 2012, articolo 319 quater. Si tratta di un reato meno grave della concussione, che prevede il concorso dei privati  coinvolti. In questo caso, però, gli imprenditori non sono imputabili perché la legge non può essere applicata retroattivamente.

Il rinvio a giudizio è stato disposto dal gup Paola Artusi. Nel novembre 2011 i due dirigenti della holding comunale erano finiti agli arresti nell'ambito di questa indagine. (Maria Chiara perri)

Fonte Link: http://parma.repubblica.it/cronaca/2015/05/26/news/spot_money_savi_e_benecchi_rinviati_a_giudizio-115302278/ 

PIETRO, NON CANTERA' IL GALLO...

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Metropolis opera di George Grosz

L'invasione della decadenza

Non mi riferisco alla blonde dame, Sindaco, ma al video le cui parole, pare suggerite dal gobbo, non riflettono la realtà. E te lo dimostro!
Perché solo ora la stampa nazionale in modo involontariamente concertato scrive delle vicende che da tempo sono sotto gli occhi dei Parmigiani? Personalmente rilevo poco di più di quanto non avessi già scritto in Parmaconnection  (03/07/2010) e in Parmadogville  (27/07/2010). E' più l'effetto per la presenza negli organi nazionali piuttosto che l'originalità dei contenuti.
Per quanto riguarda il Regioè da cinque anni che ne scrivo. Se Meli è il sovrintendente, che Teatro volete che sia!
Ma ora è arrivata la neoassunta alla Fondazione Teatro Regio, pare voluta dal Sindaco Vignali, figlia del Presidente del Tribunale di Parma: Ambra Piscopo[1], responsabile relazioni esterne. Consigliere di quartiere "Per Parma Con Ubaldi" (lista elettorale di Vignali), dopo un po' di peregrinare qua e là sempre molto vicini all'influenza paterna, era il tempo del posto fisso... Ci ha colpito la specializzazione di Ambra in "comunicazione assertiva, conduzione di team e sviluppo dell'intelligenza emotiva"... Si dedicherà in particolare, pensiamo, al supporto del trio Meli, Proczynski, Dradi e del duo Pellegrini, Maghenzani.

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Caso SPIP: fuori i nomi di chi era dietro le quote Reig srl conferite alla fiduciaria Duemme Servizi Fiduciari spa

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Nando Calestani ex Presidente SPIP

DITECI ANCHE I NOMI CHE SI CELAVANO DIETRO LA FIDUCIARIA A CUI ERANO STATE CONFERITE LE QUOTE della REIG SRL

Oltre ai 22 milioni di euro sequestrati per il crack SPIP la città vuole sapere i nomi che si celavano dietro la fiduciaria che deteneva le quote della Reig srl acquisita poi dalla SPIP. Chi ha usato le casse del Comune come  fosse un bancomat personale mantenendo l'anonimato? 

Mi permetto di rilevare che sul caso SPIP gli articoli della Gazzetta di Parma (del 10/06/2015 pag.9) così come quello online e di parma.repubblica.it sono molto lacunosi poiché dimenticano nel racconto questo passaggio chiave delle quote REIG alla fiduciaria Duemme Servizi Fiduciari spa di Milano, pagate dal Comune  13.820.000 euro. Chi si nasconde dietro le quote REIG srl intestate alla fiduciaria? Questa informazione è dovuta alla città. La Procura di Parma lo sa perché di fronte a un reato penale la Fiduciaria è obbligata a rivelare i nomi. Le due testate che raccontarono già nel 2010 ai parmigiani cosa stava avvenendo in SPIP  furono questo blog ripreso poi anche da “La Voce di Parma” e oggetto di una trasmissione di “Presa Diretta” (Rai3), e il settimanale “Il nuovo di Parma”. Scrivevo queste cronache di SPIP nel 2010. Nessuna azione dalla Procura. Siamo nel 2015 e guarda che viene fuori ciò che un blogger quasi in solitario denunciava.

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Chiuse le indagini su Spip, dodici gli avvisi

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Si sono concluse le indagini sul fallimento Spip. La chiusura porta con se ben dodici avvisi, con ovvie conseguenze giudiziarie per i destinatari, e tanti aspetti su cui fare chiarezza. Ad annunciarlo sul numero odierno la Gazzetta di Parma. Secondo il quotidiano locale, per tre degli indagati, ossia l’ex Presidente di Spip Nando Calestani, l’ex dg Pietro Gandolfi e gli ex membri del Cda Cristina Bazzini, Federico Palestro, Mario Mantovani, Marco Trivelli, Nello Mancini e Roberto Brindani, l’accusa è quella di avere aumentato l’indebitamento,soprattutto verso le banche, dissipando il patrimonio sociale, autorizzando, avallando o portando a termine una serie di compravendite di terreni che hanno consentito all’immobiliarista Paolo Borettini di intascare la cifra record di 29.366.256 euro, in parte anche attraverso alcune società a lui riconducibili, la Reig, BBB Investment, Promedil, la Promozione & Progetti e la Mind Re.

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Così è stata dissanguata la SPIP

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SPIP Quartiere

Da tutta la ricostruzione, non mi convince che Borettini abbia usato una Fiduciaria per coprire solo se stesso quando era già ampiamente esposto insieme ai fratelli. No, proprio non fila. Qualcosa non viene ancora detto! Spero venga fuori nel dibattimento se ci sarà.
Mentre come avevo già più volte scritto, Ubaldi, Buzzi e Frateschi erano ampiamente coinvolti. E sono inoltre convinto che in particolare Ubaldi sia stato coperto per lungo tempo dalla Procura.  LB

CRAC   SOTTO INCHIESTA PER BANCAROTTA FRAUDOLENTA AGGRAVATA L'EX PRESIDENTE Nando Calestani, L'EX DG Pietro Gandolfi, 6 EX AMMINISTRATORI, L'EX VICESINDACO Paolo BUZZI, Andrea COSTA E Carlo FRATESCHI.

 Chiuse le indagini. All'immobiliarista Paolo Borettini sarebbero finiti quasi 30 milioni di euro

GeorgiaAzzali

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Caso Spip, la Finanza di Parma sequestra una palazzina per studenti

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Dove era il codice etico di Loris Borghi il Magnifico Rettore? LB

Le indagini della Procura sono collegate al fallimento della Spip, società partecipata del Comune di Parma. L'edificio è uno studentato in Oltretorrente. Al centro dell'inchiesta l'imprenditore Paolo Borettini

La Guardia di Finanza di Parma ha sequestrato una palazzina a Parma di 46 unità immobiliari (per un valore di circa 5 milioni di euro) nonché delle quote e dei conti correnti riconducibili ad una società attiva a Parma, nella quale sono confluiti i proventi illeciti derivanti da un complesso sistema di frode finalizzato alla distrazione di denaro pubblico.

L'edificio è uno studentato universitario situato in borgo Cocconi in Oltetorrente. Il provvedimento di sequestro - spiega una nota della Gdf - "scaturisce dalle indagini coordinate dalla Procura di Parma, nell’ambito delle quali sono state riscontrate ipotesi di bancarotta fraudolenta a carico degli amministratori di una nota azienda, dichiarata fallita, di proprietà del Comune di Parma la quale, dal 2005 al 2011, ha accumulato un debito complessivo di oltre 115 milioni di euro per finanziamenti bancari ottenuti per l’acquisto di terreni". Si tratta del fallimento di Spip.

Gli accertamenti eseguiti dalla Finanza hanno consentito di rilevare che le operazioni immobiliari erano state effettuate a prezzi notevolmente superiori rispetto ai valori di mercato: le transazioni commerciali avvenivano tramite società riconducibili ad un noto imprenditore locale che, di fatto, si interponevano al solo fine di far “lievitare” i prezzi dei terreni generando così ingenti illeciti profitti.

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Caso Stu Pasubio, che ne pensa il sindaco Pizzarotti?

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Nicola Dall'Olio, capogruppo Pd in Consiglio comunale, chiede al sindaco come intende procedere per chiudere la vendita da parte del Comune della Stu Pasubio, la cui procedura di alienazione è stata avviata dal commissario Ciclosi. Secondo il consigliere "i tempi e i modi" della procedura sono impropri e discutibili. Ecco il suo comunicato:

"A un mese dal voto siamo ancora in attesa della nomina di assessori con deleghe importanti come cultura, servizi sociali, urbanistica, e dell’insediamento della prima Giunta Comunale. Mentre il Sindaco valuta i curricula e prende tempo, il mondo però non si ferma. Scelte importanti e urgenti incombono sulla amministrazione comunale. Rimanendo nel campo dell’urbanistica e dei lavori pubblici, il 27 giugno, se non si prendono provvedimenti sospensivi, si chiude la vendita della quota di partecipazione di proprietà del Comune nella STU Pasubio.

Con un tempismo a dir poco discutibile, la procedura di alienazione è stata avviata dal Commissario il giorno del ballottaggio (21/05/2012) con l’approvazione di un accordo transattivo tra il Comune e la stessa STU Pasubio. Due giorni dopo, STU Pasubio ha pubblicato, per conto del Comune, un bando per manifestazione di interesse all’acquisto della partecipazione societaria. Al bando, rimasto aperto per soli 10 giorni, ha risposto un’unica ditta, che opera già nell’appalto per i lavori di trasformazione dell’area.

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Parma, Stu Pasubio, se ne riparla il 4 ottobre

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Stu Pasubio. Mercoledì 27 giugno il Comune, a meno di un intervento dell'Amministrazione, venderà la sua quota societaria (52% di partecipazione nella Società di trasformazione urbana, la prima nata nel 2002, oggi carica di debiti a fronte di una riqualificazione urbana mancata e di un palazzone con vista binari e pusher a 3800 euro al metro quadrato: in gran parte invenduto). Sempre che ci sia qualche privato interessato.

Pizzarotti: "Proprio domani (mercoledì 27 giugno, ndr) - ha detto il sindaco in conferenza stampa - si svolgerà un incontro su Stu Pasubio negli uffici della stessa società. Ce ne sitamo occupando, l'assessore Capelli è impegnato sulla questione. Di sicuro - ha aggiunto Pizzarotti - si tratta di un atto voluto dal commissario Mario Ciclosi che va nella direzione giusta, una gara che va a risolvere una questione caratterizzata dall'ssunzione da parte del Comune di funzioni che non gli competono, come quello dell'imprenditore".

IL TIMER  PASUBIO - Il bando di vendita venne pubblicato da Ciclosi in data ritenuta sospetta da molti: il 21 maggio, giorno medesimo dell'elezione del nuovo sindaco, ultime ore di mandato per il commissario. "Tempi e modi  discutibili per quel bando" ha detto il capogruppo Pd in Consiglio Nicola Dall'Olio (LEGGI), ribadendo il giudizio lunedì sera al centro Bizzozzero nel corso del dibattito "Il caso Parma: analisi di un voto dirompente" (LEGGI). Concorde Marco Bosi, capogruppo M5S: "Inopportunità dell'atto di Ciclosi".

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Parma, Stu Pasubio, il sindaco Pizzarotti: "Contenere i danni"

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Pochi minuti dopo il termine della conferenza stampa in municipio (LEGGI), l'ufficio stampa del Comune ha inoltrato agli organi di stampa la seguente "presa di posizione del sindaco" sulla Stu Pasubio.

"La situazione in cui versa lo Stu Pasubio - scrive Pizzarotti - è, se vogliamo, l'esempio caratteristico di ciò che è stata la politica di Parma negli ultimi anni: il voler sostenere costi di produzione e di crescita che, a conti fatti e col senno del poi, erano impossibili da sostenere per la città.

Esaminando infatti nel dettaglio, con ragionata accuratezza, la vicenda dello Stu Pasubio, abbiamo potuto notare come l'idea di trasformazione urbana della passata amministrazione sia stata condotta con il sostenimento di spese ingentissime e, di conseguenza, insostenibili.

La permanenza dell'amministrazione nella Stu, inoltre, avrebbe comportato anche la trasformazione del Palazzo Nervi in Casa della Cultura, con una spesa inaccessibile per le nostre, e vostre, finanze.

I dati, d' altra parte, parlano chiaro: oggi il debito gravante sulla società è di 78 milioni di euro, ed è interamente finanziato da un istituto bancario. Inoltre, la prosecuzione dell'iniziativa per portarla alla sua conclusione comporterà il sostenimento di ulteriori costi per importi ingentissimi, con conseguente impegno da parte dei soci, e così del Comune.

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Il sindaco Pizzarotti su Stu Pasubio: tutto noto e regolare

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“ Ritorno con interesse sulla questione della Stu Pasubio (LEGGI), ripresa da alcuni organi di stampa, per informare nuovamente la città sulla situazione attuale. Da parte dell’ amministrazione, anzitutto, non c’è mai stata nessuna volontà di tener nascosta la vicenda: il 3 luglio scorso, infatti, tramite comunicato stampa informammo immediatamente gli organi d’ informazione sulla volontà (e sui motivi) di cedere le quote comunali della Stu (52%), rispondendo in merito anche alle domande dei giornalisti durante conferenza stampa del 6 luglio; ancor prima, il giorno 27 giugno ci fu un’ intervista in merito a Tv Parma, nella quale confermai la volontà di vendere tali partecipazioni comunali; lo stesso giorno il quotidiano Polis titolò in prima pagina “ Stu Pasubio, sì alla vendita. Il sindaco sposa la decisione del commissario Ciclosi”.  La volontà poi di procrastinare al mese di ottobre il termine per la vendita delle quote pubbliche della società, per poter rivedere gli aspetti tecnici e finanziari con maggior parsimonia, e senza la frenesia di dover fare tutto subito, fu letto in senso positivo sia dalla Commissione Audit per l’ indagine sul debito pubblico, che dallo stesso Capogruppo Pd Nicola Dall’ Olio.
Sulla base dell’ ampia pubblicità che ne facemmo, dunque, stupisce il fatto che oggi si affermi che l’ azione sia stata attuata in tutta fretta e volutamente in silenzio. Perciò riteniamo legittimo, democratico e sacrosanto criticare o discutere nel merito delle nostre azioni politiche, ma non accettiamo implicite offese sulla nostra condotta, spacciata per poco trasparente o passibile di sospetto. Rispondo inoltre che torneremo con determinazione sulla questione confrontandoci con il Consiglio Comunale, organo di controllo, proprio perché riteniamo di non avere nulla da nascondere. 
 

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Stu Pasubio, il Comune di Parma rimborsa oltre 600mila euro

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Si tratta della restituzione del contributo per un permesso di costruzione chiesto e versato dalla società, ma oramai scaduto, senza che l’opera sia stata realizzata

Non si costruisce, niente nuovo cemento. Notizia bella solo a metà, visto che il Comune ha dovuto rimborsare circa 630mila euro alla Pasubio, per un permesso di costruzione, pagato dalla società, ma scaduto il 30 marzo 2010. L’ente, dopo aver accertato che l’opera - un edificio residenziale in via Pasubio - non è stata realizzata, ha dato via libera alla restituzione del contributo, come previsto dalla legge, rispondendo alla richiesta della società inoltrata il 29 settembre 2011.

Non è la prima volta che piazza Garibaldi è chiamata a restituire un contributo di costruzione. La crisi del mercato immobiliare ha frenato le attività delle imprese, che hanno iniziato a chiedere indietro i soldi versati al Comune. Lo scorso giugno l’ente aveva corrisposto 150mila euro a EDildomus. Ora è arrivata la Pasubio, per la quale l’Amministrazione è impegnata nell’operazione di uscita dalla società - con la cessione del 52% delle quote - che si sta rivelando più complessa del previsto. (racas)

Fonte Link parma.repubblica.it 

Pasubio, al Comune di Parma la proprietà di Csac e Lenz

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Ultimo capitolo per la Pasubio? Il Consiglio comunale si appresta forse a scrivere la parola fine sul travagliato intervento di riqualificazione. In commissione Urbanistica la Giunta ha illustrato i contenuti del nuovo accordo transattivo che sarà sottoscritto con la Società Pasubio Sviluppo. Come anticipato da Repubblica Parma l’ente avrà la proprietà di tre quarti dell’ex Csac e dell’ex Scedep, che ospita il teatro Lenz.

Un’operazione che permetterà di mantenere una destinazione pubblica degli edifici, salvando il contributo della Regione, pari a cinque milioni, di cui due già nella casse di piazza Garibaldi per i costi delle opere di urbanizzazione. Bologna aveva espressamente richiesto che il progetto di riqualificazione mantenesse una valenza pubblica. L’ente ha così messo da parte il vecchio accordo transattivo, che prevedeva l’inserimento di attività commerciali nei due complessi.

Il nuovo documento prevede invece che la Società Pasubio paghi parte della seconda rata delle quote delle azioni cedute dal Comune(circa tre milioni e ottocentomila euro), trasferendo la proprietà di parte dello Csac - tra cui il padiglione Nervi - e dello Scedep al Municipio.

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Parma, Stu Pasubio, futuro all’insegna delle startup?

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Quale assetto e ruolo per il comparto Pasubio di domani? Diverse le proposte e le idee declinate in commissione Urbanistica in vista della definizione del nuovo accordo transattivo con la Società Pasubio Sviluppo, già illustrato dall’assessore all’Urbanistica Michele Alinovi: al Comune tornerà buona parte dello Csac e il Lenz.

La Giunta punta a utilizzare gli spazi per ospitare startup, laboratori, imprese giovanili, coworking,riproponendo, come spiegato dall’assessore alle Politiche giovanili Giovanni Marani, il modello dell’officina On/Off.

"Dobbiamo avere il coraggio di sperimentare modalità diverse in luoghi così importanti, avendo anche spazi fruibili che creino relazione e rapporti con il quartiere”.

Laura Ferraris, assessore alla Cultura, ritiene possibile l’inserimento di una biblioteca “di modello anglosassone, come centro di aggregazione, formazione e informazione permanente”.

Per Nicola Dall’Olio (Pd) “ci vogliono motori forti per la rigenerazione urbana, per aggregare le imprese. Il Comune dovrebbe impegnarsi in un’azione importante con l’università, ma pure avviare relazioni con grandi realtà che stanno investendo sull’innovazione”.

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Parma, Odg sulla STU Pasubio, minoranza lascia il Consiglio Comunale

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L'opposizione abbandona l'aula, contestando le modalità della discussione sull'ordine del giornoAncora guai per la Scuola Europea. Per terminare i lavori mancano due milioni e trecento mila euro. L'Efsa protesta a Bruxelles. Ponte Romano, Alinovi: "Cantiere pronto in settimana". Stanziati 340mila euro.  Rinviata la votazione per il regolamento della contabilità. Approvato quella della trasparenza.

OPPOSIZIONE, BUZZI: NEMMENO ANDREOTTI - La minoranza fuori dall'aula ribadisce i motivi che hanno portato all'uscita. Ritiene una forzatura inaccettabile la continuazione della discussione sull'ordine del giorno della Pasubio, ritenuta una "delibera mascherata". Dall'Olio: "Maggioranza se ne infischia del regolamento del Consiglio. È stato presentato odg sotto mentite spoglie con l'assessore e  tutti i dirigenti dell'Urbanistica. Lo stesso Furfaro ha ammesso che l'atto riprendeva l'accordo intrapreso con la Pasubio Sviluppo dalla Giunta".

Pellacini: "Il segretario comunale dà ragione alla minoranza e il presidente del Cosiglio va avanti lo stesso. Pasubio è importante ma non si può discutere in questo modo". Guarnieri: "La Giunta si assuma le sue responsabilità, se l'Amministrazione ha fatto un errore, cedendo  le quote detenute nella Stu Pasubio, giusto che lo ammetta e chiarisca". Buzzi: "Cosi nemmeno Andreotti". Secondo i consiglieri di minoranza vi è utilizzo improprio della macchina comunale. "Dirigenti pagati con i soldi di tutto non possono lavorare per una parte, lavorano per  l'Amministrazione. Si possono configurare anche danni erariali, rischiando di mettere in difficoltà la macchina comunale. Confusione di ruoli tragica" conclude Guarnieri.

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