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Channel: luigiboschi.it - STT, SPIP, STU PASUBIO
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STU Pasubio S.p.A. di Parma

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Tipologia di Trasformazione Urbana
Recupero e rifunzionalizzazione di aree ex industriali o brownfield
Recupero e/o realizzazione di edilizia per il social housing
Regione
Emilia-Romagna
Tipologia di PPP
Società di Trasformazione Urbana
Provincia
Parma
Nome soggetto promotore
Comune di Parma
Comune
Parma
Anno di costituzione del veicolo progettuale
2002
Costo
79.670.200 €
Stato di realizzazione della trasformazione
In via di Realizzazione
Anno di fine Lavori
2013

Oggetto dell'operazione

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Parma, Stu Pasubio, sequestrati documenti da parte delle Fiamme gialle

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«Bene l’acquisizione degli atti da parte delle Fiamme gialle circa i cantieri della Stu Pasubio, azione che segue la denuncia del sindaco Vignali dello scorso 6 febbraio». 
Questo il commento del vicesindaco Paolo Buzzi alla notizia della visita della Guardia di Finanza ieri negli uffici della Stu Pasubio, visita conseguenza delle denunce del sindaco Vignali che aveva consegnato, alla Procura della Repubblica, una comunicazione di alcuni imprenditori che denunciavano presunte irregolarità nella fornitura di calcestruzzo per il cantiere di San Leonardo.
«E’ opportuno – continua il vicesindaco – che si arrivi al più presto a  capo di una vicenda nella quale Stu Pasubio appare non solo semplice spettatrice, ma anche parte lesa circa presunti eventi estranei ai poteri decisionali della società stessa». 

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Inaugurazione dello Stu Pasubio di Parma

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Gli Abitanti del Quartiere

Signor direttore, l'annunciata inaugurazione da parte del sindaco di Parma dello Stu Pasubio il prossimo 25 settembre sollecita una serie di ampie ed amare riflessioni sulla qualità di vita ed in particolare sui problemi di coesistenza tra soggetti provenienti da diversi Paesi residenti nella nostra città. Tali problemi sono particolarmente sentiti dai residenti di via Palermo, via Bergamo e dintorni che quotidianamente sono costretti a vivere numerosi disagi.

La positiva e meritoria riqualificazione della zona, realizzata con la demolizione di vecchi manufatti e la costruzione di nuovi edifici si contrappone in modo stridente con una situazione di insicurezza, maleducazione, degrado e mancanza di minima igiene in alcune zone del quartiere causata dalla presenza di cittadini stranieri che non onorano né rispettano minimamente il Paese che li ospita. Tale situazione, ormai insostenibile, si protrae da tempo ed è stata più volte denunciata alle pubbliche autorità dai cittadini, anche attraverso le pagine della «Gazzetta».

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Stu Pasubio: da Reggio l'unica offerta

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COMUNICATO STAMPA COMUNE DI PARMA
 
Si comunica che quest’oggi si è proceduto all’apertura delle buste riguardanti la manifestazione d’interesse verso l’acquisizione delle quote di partecipazione comunali dello Stu Pasubio. In Municipio è pervenuta una unica offerta, e pertanto la provvisoria aggiudicazione è della ditta Remilia srl, con sede legale a Reggio Emilia. 18/10/2012 

Fonte Link gazzettadiparma.it

Parma, ex-Csac, cercasi progetto per un utilizzo pubblico

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Lavori fermi da 3 anni nel padiglione all'interno di Stu Pasubio

Enrico Gotti

Tremila metri quadrati, in via Palermo, in attesa di un destino. «La Casa della cultura – diceva il sindaco Pietro Vignali - sarà uno dei cuori pulsanti dell’arte in città, un grande polo della creatività che sarà di stimolo per il futuro di Parma». «Sarà gestito direttamente dagli artisti -spiegava Luca Sommi, all'epoca assessore alla cultura - come al Palais de Tokyo di Parigi. I giovani potranno imparare e poi esibirsi, un unicum in Italia, una bottega rinascimentale del terzo millennio». Tre anni dopo, i lavori nel Padiglione Nervi, ex sede dello Csac, non sono ancora iniziati. Il progetto è firmato da Oriol Capdevila, l’architetto catalano dello studio Mbm Arquitectes che ha disegnato la stazione di Parma. L’idea è di trasformare l’edificio industriale, conosciuto come padiglione-Nervi, in un grande contenitore per l’attività culturale.

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Parma, il cinema trova posto alla Stu Pasubio

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Se il Palazzo del Governatore sarà la nuova casa dell’arte, la Stu Pasubio si prepara, nella Parma che cambia alla velocità della luce, a trasformarsi nella città dei giovani. E tra piazzette dove esibirsi, ristoranti etnici e negozi a tema, nelle intenzioni dell’amministrazione in quel luogo del possibile potrebbe trovare posto anche un ampio settore dedicato al cinema. Rimasto escluso, dopo che l’ipotesi era aleggiata a lungo, dalle stanze del Palazzo del Governatore. 
«Originariamente – spiega Sommi – avevamo pensato di ospitare al secondo piano la scuola del documentario, che verrà diretta da Francesco Barilli, e il Centro cinema Ventura. Poi però abbiamo preferito lasciare tutta la struttura all’arte, per non mischiare le cose. Stiamo cercando di individuare una nuova sede per il settore cinema: Centro Ventura e scuola del documentario potrebbero diventare una sezione della Stu Pasubio». 

Che nelle intenzioni dell’assessore dovrà diventare un luogo «unico nel suo genere,  dove i giovani potranno mostrarsi ed esprimersi». 
Nell’ex padiglione Nervi, che verrà recuperato con un progetto «dal sapore di archeologia industriale», i ragazzi potranno imparare a suonare, a recitare o a fotografare, mettendosi in gioco e seguendo magari un artista all’opera pronto a condividere con loro i segreti del suo mestiere. 
«Penso alle botteghe rinascimentali, dove si imparava facendo, e i maestri donavano il loro sapere agli allievi: ecco, vorrei che nella Stu Pasubio – auspica Sommi - trovassero posto le botteghe del terzo millennio. I ragazzi avranno anche una piazza dove esibirsi, ci saranno negozi di piccolo artigianato: vogliamo creare un luogo dove i saperi si incrocino e i giovani possano passare il loro tempo». 15/07/2009 F. Mol.

Fonte Link gazzettadiparma.it 

Approvati i piani industriali dello Stu Pasubio di Parma

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Andrea Del Bue

Durante il consiglio-fiume di martedì in Municipio, terminato oltre la mezzanotte, sono state approvate a tarda serata, con numeri risicati,  le delibere relative ai piani industriali delle società partecipate del Comune;  Ade, Stt, Parmainfrastrutture (di cui abbiamo dato conto ieri), Stu Pasubio,  It.City, Infomobility, Parma gestione entrate  e Engioi.  Su Stu Pasubio  si sono concentrate le critiche più forti della minoranza. L'ad della società Maurizio Carboni  ha parlato di «sfida  possibile e importante». Massimo Iotti del Pd Stu Pasubio rappresenta «la più grande follia dell'aministrazione». 
Il piano industriale di Engioi è stato presentato dal consigliere di amministrazione  Fabrizio Pezzuto: «Questa società non ha indebitamento bancario, gode di una struttura snella e spese ridotte». Ma sempre  Iotti non ci sta: «Engioi ha senso di esistere? A me sembra - lancia una provocazione - che serva solo per evitare  gare d’appalto». Con lui, Maria Teresa Guarnieri, di Altra Politica-Altri Valori: «Parliamo di una società che aumenta i costi del Comune, perché ha un consiglio d’amministrazione da pagare. Inoltre, Engioi è stata travolta dalla recente vicenda giudiziaria; il suo presidente (Ernesto Balisciano, arrestato per la  vicenda Green Money, ndr) è stato sollevato dall’incarico?». 

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Commissione Audit: perplessità sulla STU Pasubio di Parma

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La decisione del Commissario governativo dott. Ciclosi di avviare una procedura di vendita delle quote pubbliche della società di trasformazione urbana STU Pasubio proprio il 21 maggio, ovvero il giorno della proclamazione del nuovo Sindaco ha indotto nella Commissione forte perplessità, perché si tratta di una scelta strategica che riguarda l’esistenza di una società a maggioranza pubblica, il cui destino può essere determinato solo dopo una discussione democratica e con l’intervento degli organismi democraticamente eletti.

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Parma, Stu Pasubio: prorogati i termini per la vendita della quota del Comune

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Sulla Stu Pasubio si svolgerà oggi un incontro cui parteciperà l'assessore al Bilancio Gino Capelli. Il sindaco Federico Pizzarotti, intervistato da Tv Parma, ha confermato che il Comune venderà la sua quota (52%). Ieri il primo cittadino aveva dichiarato che il Comune, a suo avviso, non deve fare l'imprenditore. La vendita della quota però non scade oggi (come previsto inizialmente): è stata chiesta una proroga ad ottobre.

Sulla proroga dei termini interviene Nicola Dall’Olio, capogruppo del Partito democratico in Consiglio comunale: condivide la scelta di prorogare i termini per la vendita del pacchetto azionario del Comune in Stu Pasubio. Ecco il comunicato di Dall'Olio:

Mentre il sindaco dichiara in conferenza stampa che in merito alla questione Stu Pasubio l’Amministrazione Comunale va avanti nella direzione tracciata dal commissario Ciclosi, la stessa Stu Pasubio proroga i termini per la presentazione delle offerte di acquisto del pacchetto azionario detenuto dal Comune dal 27 giugno al 4 ottobre.
Prendo atto con favore di questa proroga decisa proprio alla scadenza del bando. Significa che la comunicazione fatta nei giorni scorsi, che poneva una serie di dubbi sulle modalità e i tempi dell'operazione avviata dal commissario Ciclosi, era centrata sul merito dei problemi e non era strumentale. In questo modo ci sarà più tempo per valutare l'operazione nel suo complesso e, qualora confermata la necessità di privatizzare la Stu Pasubio, vagliare con più attenzione la congruità delle offerte per il Comune, nell'interesse dell’Amministrazione e, più in generale, della città. 27/06/2012

Fonte Link gazzettadiparma.it 

Parma, l'ex cda di Stu Pasubio: Ecco la verità

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 «Siamo interessati alla riuscita della riqualificazione e vorremmo non essere tirati nuovamente in ballo in una bagarre politica che non ci appartiene e che nulla c’entra con quello che stiamo facendo e rischia di creare un serio danno alla società nella fase della commercializzazione». Il consiglio di amministrazione uscente di stu Pasubio Spa, fino a pochi giorni fa presieduto da Gianarturo Leoni,  replica alle accuse lanciate dall’ex consigliere comunale del Pd, Massimo Iotti, che aveva parlato di colossale buco della società (74 milioni di euro).

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Stu Pasubio e WOPA (work out Pasubio) un deserto cementificato privo di vita sociale

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La rigenerazione urbana non esiste. Un luogo d'angoscia non idoneo alla vita sociale. Un labirinto di cemento senza nemmeno una piazza, privo di orizzonte, solo il cemento e la linea ferroviaria. Il Wopa non può mutare con i consumi suicidari e mercatini dell'inutilità, né rigenerare questo agglomerato concentrazionario. Una struttura per ora funzionale agli interessi di bottega di pochi. Un progetto privo di qualità urbanistica e una speculazione immobiliare sbagliata che ha fallito il suo obiettivo. Direbbe Giovanni Sartori: "in marcia verso lo sfascio", andando avanti con la fumisteria, con la stravaganza costosa, senza un'idea di come andare avanti; un cavalcare il nulla senza finalità. La politica e l'urbanistica non possono basarsi sulla estemporaneità emozionale senza un programma dettagliato con finalità precise. Questa, inece, è la corsa verso il nulla.  LB  

Il Travaglio della Stu Pasubio (dossier insieme a SPIP E STT) 

Gazzetta di Parma del 2 febbraio 2016, pag. 37 - Doc. PDF

Perché i parmigiani devono investire oltre 4 milioni già stanziati per l’ex Manzini? E’ tempo di verità per Stu Pasubio e Teatro delle Culture Popolari.

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Perché i parmigiani devono investire oltre 4 milioni già stanziati per l’ex Manzini?
E’ tempo di verità per Stu Pasubio e Teatro delle Culture Popolari. Si vuole trasparenza sulle strategie, i progetti e i soggetti in campo. Mettiamo sul tavolo tutte le carte anziché shitfood e birra.
Work in regress Stu Pasubio e Wopa: attenzione carboni ardenti per Giampiero Maioli!

Parma segreta. Prossima mostra a palazzo Pigorini dei documenti amministrativi del Comune di Parma a cura della GDF. L’assessore Ferretti si è ripreso dallo svenimento per l’apparizione delle fiamme gialle?

Gallery Pasubio Palazzi

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Parma, Stt vede il pareggio. Bussolati: si potrebbe chiudere il capitolo debiti vendendo la azioni IREN a garanzia

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Bussolati, perché non far pagare il debito a chi lo ha prodotto? Perché devono sempre e solo pagare i cittadini? I sequestri a Costa & company dovrebbero servire per pagare i debiti che loro responsabilmente hanno prodotto. LB

La holding comunale Società di trasformazione del territorio (che controlla le società Alfa, Stu Stazione, Stu Authority e Casadesso) mette la testa fuori dalla montagna di debiti.

Il punto è stato fatto in commissione consiliare dove l'amministratore unico della partecipata del Comune, Luigi Bussolati, ha spiegato che i debiti bancari al momento ammontano a 90 milioni di euro di cui 26 sono coperti dai finanziamenti che l'Unione europea garantisce alla Stu Authority per l'insediamento dell'Efsa a Parma.

Ne rimangono poco più di 60, 20 già pagati, per cui il passivo è sui 40 milioni. A garantire il debito ci sono innanzitutto le azioni Iren, impegnate a suo tempo dal Comune proprio a garanzia del debito contratto.

Bussolati ha sottolineato che se le azioni Iren venissero cedute agli attuali prezzi di mercato l'incasso sarebbe pari a 47 milioni, una somma sufficiente quindi a estinguere il passivo della holding. "Potrei chiudere in questo modo tutti i debiti di Stt" ha detto Bussolati.

Per completare il piano di risanamento c'è tempo fino al 2018 e come ulteriore fonte di sostenamento ci sono i terreni edificabili situati in viale Piacenza nei dintorni della sede Efsa (beni in capo alla Stu Authority) e altri terreni alle spalle della stazione, questi in dote alla Stu Stazione. Il mercato immobiliare non garanstisce comunque tempi certi per quanto riguarda l'edificazione delle due aree.

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Cessione quote della Stu Pasubio: indagato il sindaco Pizzarotti

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La vicenda riguarda la vendita della quota comunale della società partecipata. "Sono tranquillo ho liberato la città da 40 milioni di debito". Indagine riguarda anche l'ex commissario Ciclosi

Federico Pizzarotti, sindaco di Parma ex M5s e fondatore del movimento "Effetto Parma", risulta indagato nell'inchiesta aperta per la vendita della società partecipata Stu Pasubio che si occupa della riqualificazione di un'ampia area alle spalle della stazione ferroviaria della città.
Il sindaco è sotto inchiesta insieme all'ex commissario governativo Mario Ciclosi - alla guida del Comune per sei mesi, dal novembre 2011 fino alle elezioni del maggio 2012 - per la cessione della quota di maggioranza della società comunale - fondata negli anni del governo cittadino di centrodestra - che ha realizzato un vasto intervento nel quartiere San Leonardo.

Il reato per cui si procede è turbata libertà di scelta del contraente, articolo 353 bis del codice penale. Secondo le ipotesi d'accusa, il commissario Ciclosi sarebbe stato d'accordo con l'unico partecipante al bando e conseguente assegnatario, l'azienda Remilia Srl di Reggio Emilia (gruppo Unieco). Pizzarotti avrebbe dovuto modificare il bando. Si tratterebbe di un fascicolo aperto autonomamente dalla Procura nel 2012, quando c'è stata l'operazione che provocò alcune polemiche in Consiglio comunale.

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Dall'Olio (PD): "Stu Pasubio, un'operazione impropria che Pizzarotti poteva fermare"

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Il capogruppo Pd Consiglio comunale -"Si squarcia finalmente il velo sulle modalità di riduzione del debito" Quattro anni fa, a meno di un mese dal suo insediamento, avevamo messo in guardia il neosindaco Pizzarotti dall’affaire della vendita della STU Pasubio, un atto pieno di ombre lasciato in eredità dal commissario Ciclosi, per il quale risultano oggi entrambi indagati.

Ricostruiamo la vicenda. Con un tempismo già di per sé sospetto, il 21 maggio 2012, il giorno dopo il ballottaggio che aveva decretato la vittoria di Pizzarotti, il commissario Ciclosi adotta una delibera che dà il via alla procedura di vendita della quota di STU Pasubio detenuta dal Comune. Passano due giorni e STU Pasubio pubblica, per conto del Comune, un bando per l’acquisto della partecipazione societaria con un termine di soli 10 giorni.

Costo dell’acquisizione: 381.000 euro di cui € 181.000 per la quota societaria e € 200.000 a copertura di non meglio definite spese di consulenza per la definizione della trattativa e dell’accordo di vendita.

A questo valore irrisorio, valutato non si sa in quale modo, si aggiunge una clausola capestro: al Comune verrebbero restituiti € 3.800.000 in precedenza versati a STU Pasubio a condizione che entro il 31 marzo 2013 il Consiglio comunale approvi una variante urbanistica finalizzata ad incrementare gli usi privati e le superfici a destinazione commerciale (variante che con successive proroghe e modifiche è stata poi di fatto approvata da questa maggioranza).

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Indagine Stu Pasubio era aperta già da quattro anni

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Per la vendita della Stu Pasubio il sindaco di Parma Federico Pizzarotti è indagato dal 2015. E risale al 2012 l’inchiesta della Procura, aperta in base all’esposto di un funzionario comunale sulla vendita della società pubblico-privata di riqualificazione urbana, ceduta in quell’anno alla srl Remilia (gruppo Unieco).

Si è saputo ieri (LEGGI QUI) della terza inchiesta che vede indagato Pizzarotti (arichiviato per le nomine del Teatro Regio, è ancora accusato di disastro colposo per l’alluvione di Parma nel 2014), ma sulle prime si era invece appreso che questa indagine sarebbe stata un’iniziativa autonoma della Procura.

Il sindaco ha detto ieri di non aver mai ricevuto l’avviso di garanzia per questa terza indagine e le diverse procedure dell’inchiesta, che è stata anche prorogata nel frattempo, rendono possibile il disguido.

Fonte Link parmaquotidiano.info 

Intero quartiere di Parma all’asta: 22 mln per debiti società comunali

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Un intero settore di Parma è all’asta. Ettari di spazio edificato e edificabile ai margini dell’area urbana sono stati messi in vendita dal Comune di Parma, nel tentativo di recuperare soldi per coprire parte dei debiti delle sue società partecipate. Perché se i conti del Comune di Parma, a quattro anni dagli scandali della Giunta Vignali, sono oggi tornati in buona salute, come attestato anche dalla Corte dei conti (LEGGI QUI), le sue società controllate continuano a navigare in un mare incerto: galleggiano su accordi con i creditori che dipendono dalla capacità di liberarsi di poprietà immobiliari e non. E proprio per questo la holding Stt e la società Alfa hanno messo in vendita vaste aree nella zona nord della città, per un importo minimo di oltre 22 milioni di euro.

Sono in vendita l’area dell’ex mercato ortofrutticolo e del bestiame in strada Dei Mercati (base d’asta 13.028.700 euro), che l’eventuale acquirente potrebbe edificare con un nuovo intero quartiere; l’area del macello in via Del Taglio (base d’asta 4.562.500 euro); una parte dell’area di Cal (base d’asta 3.249.200 euro); le ex stalle di Maria Luigia in strada del Cornocchio (1.523.000 euro), che in passato sono già state messe all’asta diverse volte, senza mai trovare compratori.

Complessivamente, il Comune offre un’area edificabile estesa su oltre sei ettari, con diversi edifici già costruiti. Le offerte vanno presentate entro il 2 novembre alle ore 10, dopo un sopralluogo obbligatorio.

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Nicola Dall'Olio: fallimento UNIECO e ripercussioni su PRU Pasubio

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Liquidazione coatta amministrativa Unieco – Ripercussioni per PRU Pasubio e altri comparti urbani

Il sottoscritto consigliere comunale 

PREMESSO:

che con Del. C.C. n. 89 del 22/11/2016 è stato approvato l’integrativo dell’accordo di programma per il Programma di Riqualificazione Urbana (PRU) denominato Comparto Via Pasubio e sono state contestualmente adottate le conseguenti varianti degli strumenti urbanistici attuativi;

che il soggetto attuatore del menzionato accordo è la “Società Pasubio Sviluppo S.p.A.” nata nel 2012 dall’acquisizione, da parte di REMILIA srl, del pacchetto di quote azionarie detenute dal Comune di Parma nell’allora “STU Pasubio S.p.A.”;

che, come riportato nella citata delibera C.C. 89/2016 la REMILIA Srl è una società soggetta all’attività di direzione e coordinamento del socio “Unieco Società Cooperativa” già azionista, per la quota privata, della “STU Pasubio S.p.A.”;

che “Unieco Società Cooperativa” è dunque l’azionista di controllo della “Società Pasubio Sviluppo S.p.A.” che ha in carico l’attuazione e il completamento del Programma di Riqualificazione Urbana di cui al menzionato accordo di Programma; 

CONSIDERATO:

che, come riportato dalla stampa, a fine marzo il Consiglio di Amministrazione di Unieco ha deliberato l’avvio della procedura per la liquidazione coatta amministrativa della cooperativa non sussistendo le condizioni per attivare il concordato preventivo;

CHIEDE

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Fallimento Spip, a giugno l'asta dei terreni

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Al via le offerte per 12 lotti da 1.500 ettari in località Ugozzolo, stimati quasi 15 milioni di euro

I terreni di Spip, la società partecipata del Comune di Parma fallita nel 2013 con un buco di 100 milioni di debiti, vanno all'asta. Il 7 giugno è stata fissata la vendita senza incanto degli immobili situati in località Ugozzolo, nei pressi di sara Traversante di Paradigna e facenti parte del piano urbanistico denominato "Ca' Rossa".

Si tratta di 12 lotti con una superficie catastale complessiva di 1.487 ettari, del valore  stimato di 14 milioni 876mila euro più imposte di legge (valore minimo 700mila euro, massimo 2,1 milioni). 

Le offerte dovranno pervenire presso lo studio del notaio Carlo Maria Canali

 entro le ore 12 del 6 giugno 2017, le buste saranno aperte il giro successivo alle 15. In caso di pluralità di offerte per lo stesso lotto si procederà all'asta con rialzi minimi di 10mila euro. Per informazioni è possibile contattare i curatori del fallimento Antonella Lunini, 0521964898 e Roberto Paterlini 0521283020.

Fonte Link parma.repubblica.it 

Consiglio comunale di Parma, approvato il piano per chiudere Stt e le partecipate

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Il piano finanziario e gestionale per chiudere Casadesso, MetroParma, Alfa e la controllante Stt è stato approvato dal Consiglio comunale. Il documento è passato con i soli voti della maggioranza, mentre la minoranza ha votato in ordine sparso, con tre contrari e otto astenuti, tra i quali il gruppo del Pd.

I dettagli dell’atto, che prevede di chiudere le società entro la fine dell’anno, erano già emersi nella seduta della commissione Patrimonio dello scorso 12 aprile. Il piano, secondo la proposta dell’amministratore unico di Stt Luigi Bussolati, comporta la vendita di parte delle azioni Iren (52,2 milioni di azioni per un valore di circa 65,2 milioni a febbraio 2011) ora che sono a un valore di massimo storico (ma dopo aver incassato i dividendi) in modo da avere abbastanza liquidità da coprire i 31,7 milioni di euro di debito bancario.

Successivamente si prevede di avviare una contrattazione per la ridefinizione delle esposizioni, ottenendo più tempo per vendere il patrimonio immobiliare o per farlo tornare al Comune, senza il timore di “aggressioni” da parte dei creditori. Tra gli obiettivi anche quello di ripianare il debito di 17,6 milioni che la società ha verso l’ente e quello di tre milioni nei confronti dei fornitori. Una volta concluse le operazioni, la holding potrà essere liquidata. Stesso destino per Casadesso, MetroParma e Alfa. Come scadenza è stato indicato il mese di dicembre.

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