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Channel: luigiboschi.it - STT, SPIP, STU PASUBIO
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Stt, collocate sul mercato azioni Iren per 18 milioni di euro

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Stt Holding, la società partecipata interamente controllata dal Comune di Parma, ha collocato sul mercato azioni Iren per un valore di 18 milioni di euro. L'operazione è stata seguita da Unicredit Corporate & Investment banking, come sole bookrunner, in collaborazione con Kepler Cheuvreux.

Il collocamento, con procedura di accelerated bookbuilding rivolto ad investitori istituzionali, si è chiuso ad un prezzo finale di 1,98 euro per azione. Il Comune di Parma detiene il 2,6% di azioni Iren. Stessa operazione, pe run valore di 7,7 milioni di azioni, ha fatto il Comune di Reggio che detiene il 7,7% dell'azienda.

La cessione di quote, già annunciata da Iren e dal Comune di Parma, serve a garantire la copertura del debito maturato dalla holding. 17/05/2017

Fonte Link parma.repubblica.it


Bancarotta Spip: Paolo Borettini patteggia un anno e quattro mesi

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All’imprenditore coinvolto nel crac della società partecipata la pena è stata sospesa. La società era stata dichiarata fallita nel marzo del 2013. Undici le persone indagate

C’è una prima sentenza per quanto riguarda la bancarotta fraudolenta della Spip, la società partecipata del Comune di Parma fallita nel marzo del 2013 dentro una voragine di centoventi milioni di debiti. 

L’imprenditore Paolo Borettini, davanti al giudice per le indagini preliminari Mattia Fiorentini e al pm Andrea Bianchi, ha patteggiato un anno e quattro mesi. La pena è stata sospesa. 

Borettini figurava tra i 12 indagati per la bancarotta fraudolenta della Spip. Nel luglio del 2015 la Procura di Parma aveva notificato l’avviso di fine indagine a Nando Calestani, Pietro Gandolfi, Cristina Bazzini, Federico Palestro, Mario Mantovani, Marco Trivelli, Nello Mancini, Roberto Brindani, l'ex vicesindaco di Parma Paolo Buzzi, gli ex dirigenti comunali Andrea Costa e Carlo Frateschi.

Secondo l’accusa la società sarebbe stata dissanguata da operazioni immobiliari a prezzi fuori mercato e da consulenze fittizie o inutili erogate a piene mani.

A Borettini sono state contestate una serie di operazioni sospette, che gli avevano fruttato poco meno di 30 milioni di euro. Al centro delle compravendite la Reig (una delle società dell’immobiliarista), che ha acquisito terreni da Spip per poi cederli alla partecipata a prezzi saliti in modo esponenziale nel giro di poche ore:  da 2.800.000 a 4.425.00, da 1.375.000 a 4.310.000. Affari che risalgono al 2006. 30/05/2017

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Lorenzo Lavagetto (PD) e Fabrizio Pezzuto (PUC) chiedono al Sindaco Pizzarotti chiarimenti sul caso STU Pasubio

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Foto Luigi Boschi: palazzi Stu Pasubio

Inchiesta Stu Pasubio, Pezzuto e Lavagetto: “Il sindaco riferisca quanto prima in Commissione” 

L'inchiesta nata dalla svendita del patrimonio immobiliare di Stu Pasubio potrebbe portare ad accertare un considerevole danno erariale, considerato che in cambio di 4,2 milioni la società subentrata alla Stu è riuscita ad acquisire un patrimonio di almeno 40 milioni di euro.

Un'operazione sulla quale l'allora minoranza in consiglio comunale non mancò di sottolineare tutti i dubbi e le perplessità del caso.

Non stupisce pertanto il fatto che i riflettori della Procura si siano accesi su una vicenda rispetto alla quale ci attendiamo quanto prima chiarimenti pubblici da parte del Sindaco e per questo motivo chiederemo la convocazione congiunta delle commissioni Garanzia e Bilancio.

Premesso che fino a prova contraria per noi tutti i nove indagati sono da considerarsi innocenti non ci si può astenere dal fare qualche considerazione sull'indagine in corso, almeno per quanto emerge dalla lettura odierna dei quotidiani.

In particolare colpiscono l'attenzione le clausole contrattate con l'acquirente relative a varianti urbanistiche ed all'aumento di circa 1600 metri quadrati di superficie lorda utile destinata ad edilizia privata, nonché la decisione di rinunciare a oltre 5 milioni di euro di crediti.

Considerato che dubitiamo fortemente che l'essenza di questi dati possa essere smentita, crediamo che alla magistratura debba andare il compito di valutare eventuali profili di illegalità, alla politica invece quello di commentare scelte, come queste, che non si capisce bene in che modo farebbero gli interessi dei parmigiani, come invece sostiene il Sindaco.

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Parma, Andrea Costa dovrà risarcire 700mila euro a Stt

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Costa era già presente nel circuito pubblico del Comune ai tempi di Elvio Ubaldi Sindaco e già combinava disastri. LB

La decisione del tribunale nei confronti dell'ex capo della società partecipata del Comune

Andrea Costa, manager parmigiano messo alla guida della holding comunale Società di trasformazione del territorio (Stt) nel 2009 dall'ex sindaco Pietro Vignali, dovrà versare 700 mila euro più interessi alla società partecipata.

Lo ha stabilito il tribunale di Parma che ha così decretato la gestione dissennata di Costa.

Tra gli esempi, il contratto di affitto stipulato con la Belforte Real Estate di Parma per insediare Stt nell'ex sede Parmacotto in via Conforti, salvo, pochi mesi dopo, rescindere - senza informare il cda e protocollare la disdetta - la locazione (280mila euro annui) e dopo aver speso 200mila euro in lavori di ristrutturazione. I nuovi vertici della holding, informati della disdetta dalla Belforte Real Estate, rimasero in via Conforti fino alla del 2011 pagando una penale di 110mila euro.

Tra le spese contestate anch 60mila euro sborsati per il servizio nell'area hospitality del Tardini ai tempi di Tommaso Ghirardi, una consulenza da 190mila affidata alla società AT Kerney per lo sviluppo della città, un'altra da288 mila euro alla  Bain e Company legato all'agroalimentare, 26mila euro alla Elan International per la ricerca di una segretaria e di un dirigente, 36 mila euro alla Methodos per investimenti media e marketing e 48mila euro alla Gipieffe.

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Processo Public Money, il pm Paola del Monte richiede «8 anni a Costa, 4 anni e otto mesi a Villani».

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Processo Public Money. Il «conto» di Paola del Monte per i nove imputati: in tutto richiesti 31 anni di reclusione. Otto anni chiesti per Andrea Costa, 4 anni e otto mesi per Luigi Giuseppe Villani. Prescrizione per Marco Rosi.
Il Comune ha chiesto tre milioni di risarcimento. 16 Giugno 2018

Caso SPIP Parma: Le condanne

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SPIP LE CONDANNE

Ovviamente la posizione dell'ex Sindaco Elvio Ubaldiè stata stralciata perché deceduto, così come quella di Nando Calestani per gravi problemi di salute. I due dominus SPIP (dalla sicumera indiscussa) ex compagni DC che hanno terminato la loro carriera politica nel peggior modo possibile: indagati per bancarotta fraudolenta. Passeranno alla storia, come avrebbero voluto!... "i servitori della cosa pubblica" LB 

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Bancarotta Spip, i nomi degli indagati coinvolti l'ex sindaco Elvio Ubaldi e Andrea Costa

Parma, sottrae 600mila euro a una società del Comune e sparisce

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Il consulente Federico Faccini a processo per truffa aggravata ma è latitante

Il consulente della società partecipata del Comune di Parma, Stu Authority, accusato di aver fatto sparire 570mila euro dai conti della controllata, è stato rinviato a giudizio.

Dell'uomo, tuttavia, non c'è più traccia da giugno 2017. È latitante da ottobre dello stesso anno.

Faccini, 56 anni, parmigiano, collaborava con Stu Authority in ambito finanziario dal 2013 ed è in prossimità dell'ultima scadenza contrattuale, il 30 giugno 2017, che fa perdere le proprie tracce. Alcuni indizi portano in Svizzera ma al momento è stato impossibile rintracciarlo.

Sul caso la Procura di Parma apre un'inchiesta per truffa aggravata mentre la Guardia di Finanza ricostruisce le mosse del collaboratore che ha fatto confluire il denaro depositato dalla partecipata su più conti in uno solo.

Dopodiché avrebbe disposto il maxi bonifico a favore di una sua società (chiamata Authority spa) falsificando la firma del liquidatore della vera Authority.

Un caso che ha dato vita anche a una rovente polemica politica anche se la spa ha riavuto i soldi dalla banca.

Il processo per truffa aggravata inizierà il prossimo maggio. "Da quando sono stato nominato difensore d'ufficio non ho mai avuto contatti con
lui, per cui non avrei potuto chiedere alcun rito alternativo" ha detto alla Gazzetta di Parma l'avvocato Michele Cammarata. 09 gennaio 2019

Fonte link: parma.repubblica.it


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